“Inaccettabile il conflitto di interessi in Circoscrizione 5, Ora il Consiglio decida” – Torino Oggi
La Circoscrizione 5 di Torino entra ufficialmente in una fase di svolta: il presidente Enrico Crescimanno ha rassegnato le dimissioni, motivandole con il rinvio da parte del Consiglio della delibera relativa alla contestazione di incompatibilità della consigliera Carmela Ventra.
L’accusa
La vicenda ruota attorno alla presentazione di fatture da parte di alcune associazioni “per prestazioni professionali fornite dalla società di cui la Ventra è legale rappresentante“. Secondo Crescimanno, tali prestazioni erano soggette a rimborsi approvati dalla stessa consigliera, configurando un conflitto di interesse “palese e inaccettabile”.
“Usare il proprio ruolo politico per interessi personali è una violazione gravissima dei principi di trasparenza e correttezza amministrativa – ha dichiarato Crescimanno –. La normativa del Comune e le linee guida della Circoscrizione parlano chiaro”.
Il presidente uscente ha denunciato un clima di paralisi amministrativa e tensione politica, accusando una parte del Consiglio di rallentare volutamente il processo decisionale: “Le critiche infondate e i rinvii sono un pretesto per tutelare interessi personali, non il bene pubblico”.
Crescimanno invita ora il Consiglio a esprimersi con urgenza nella prima seduta utile, che sarà convocata dal consigliere anziano: “O si riafferma il rispetto delle regole, o si decide di proteggere comportamenti inaccettabili. La Circoscrizione non può permettersi altri ritardi”. Concludendo, l’ormai ex presidente rivendica il proprio operato: “Ho lavorato con trasparenza e rispetto degli impegni. Le dimissioni sono un atto di responsabilità e coerenza verso i cittadini”.
La replica
Interpellata, la consigliera Ventra ha risposto . “Quando sono uscita dalla giunta, lo scorso luglio, l’ho fatto per incompatibilità con le decisioni del presidente – così Ventra -, e con il rispetto dei soldi pubblici. Lui stesso si era fatto fare un preventivo di spesa per il mercato itinerante che secondo una start up sarebbe costato 4mila euro. Qui un’associazione molto vicina al presidente ha presentato un progetto da 14mila euro e io ho detto che non volevo votarlo“. Questo ha generato una spaccatura.
“Quindi se parliamo di interessi non sono i miei – continua Ventra -. Ho presentato ben due lettere, tra cui una diffida per diffamazione su cui il mio avvocato ancora aspetto una risposta. Crescimanno ha cercato di farmi fuori e non si è dimesso per me. C’era una mozione di sfiducia nei suoi confronti che lui si è venduto come se piovuta a ciel sereno, quando in realtà la stessa Lega gli aveva chiesto di dimettersi perché non aveva più il tempo di occuparsi della Circoscrizione 5 (avendo già lui altri incarichi). Di seguito ha perso i numeri della maggioranza per colpa del suo modus operandi“. Il riferimento è ai coordinatori dimessi Borelli, Subbiani e anche alla stessa Ventra (la prima a entrare in minoranza).
“Io sono una persona onestissima, da 25 anni lavoro dal mattino alla sera – conclude Ventra -. Con la politica forse ci ho rimesso ma di sicuro non ci ho guadagnato. E alle prossime elezioni non mi presenterò più, rimarrò una cittadina attiva e lotterò per il territorio in altre sedi“.
ph.ver.