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In Ways: Un caleidoscopio di energia pop-rock :: Le Recensioni di OndaRock

“Questa canzone [‘Class A Cherry’] è stata ispirata da spogliarelliste, escort e prostitute e dalle dinamiche di potere che accompagnano questa professione. È raccontata dal punto di vista di una donna che usa lo sguardo maschile come un’arma, che deve sopportare a prescindere, e consiglia agli altri di usarlo a proprio vantaggio”. A parlare è Katie Oldham cantante della giovane band inglese Slung, il cui album di debutto “In Ways” è stato appena pubblicato dall’indipendente Fat Dracula. Undici brani di granitico rock costruito su riff che letteralmente esplodono ad ogni giro di accordo. Come ascoltare un crossover tra Queens Of The Stone Age, Hole e RATM.

La collisione che porta alla formazione degli Slung avviene sotto il cielo di un campeggio australiano, nel lontano 2009: è lì che si incontrano per la prima volta il chitarrista Ali Johnson e il bassista Vlad Matveikov. Quest’ultimo suona già con un gruppo funk-rock di Brighton, gli InTechnicolour, e prima di pensare a formare un’altra band dovranno passare una decina di anni e una pandemia. È proprio durante il lockdown dovuto al Covid che Vlad ascolta un demo della cantante Katie Oldham e se ne innamora.
A questo punto manca solo il batterista. Ravi Martin arriva alle orecchie di Matveikov tramite l’attività della sua micro-etichetta musicale, la Small Pond. La formazione è così completa e i quattro musicisti possono inziare registrare le canzoni che finiranno sull’album d’esordio, “In Ways”.

Chi volesse cercare affinità le troverà con i suoni delle chitarre della precedente band di Vlad: gli InTechnicolour pubblicano un Ep nel 2015, poi un paio di album tra il 2020 e il 2022, prima di sciogliersi definitivamente e dare tempo al bassista di concentrarsi sulla sua nuova band.
L’entusiasmo è alle stelle e le nuove canzoni prendono un forma decisamente radiofonica. Alcune sono state scritte con musicisti che hanno solamente sfiorato gli Slung, come Zac Jackson (El Moono), responsabile della melodia di “Collider”, che Katie trasforma in un viaggio altamente psichedelico. L’avvolgente ballata “Limassol” nasce per mano di Mykl Barton (Sick Joy), così come Lucy Sheehan (Projector) è in parte responsabile dell’atmosfera notturna di “Come Apart”.

L’urlo scomposto di Katie è il primo suono che si ascolto sul disco appena dopo la batteria, prontamente avvolto dal groove elettrico di “Laughter”. Lo stesso urlo lo si ascolta più avanti in scaletta, nell’invettiva anti-corride di “Matador”. Katie ha le idee chiare sul machismo nel mondo (non solo del rock): “Gli uomini ti insegnano a stare zitta e obbedire fin da piccola. E spesso veniamo cresciute per essere il più possibile carine e disponibili per servire gli uomini, per essere il loro trofeo glamour o il loro giocatollo di ogni capriccio. Da bambina sono stata esposta a molta di questa ideologia, in gran parte a causa del modo in cui mio padre vedeva le donne, e mi ci sono voluti anni per uscirne. A volte sento ancora la sua voce uscire dalla mia quando reagisco alle cose, l’impronta del suo temperamento che divampa in me”.

10/05/2025




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