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In volo i caccia francesi. Kiev risponde ai raid russi con F-16 e Mirage | La diretta


In volo i caccia francesi. Kiev risponde ai raid russi con F-16 e Mirage | La diretta

Mentre l’Europa prepara il riarmo, in Ucraina si continua a combattere. Nella notte nuovi raid sulle infrastrutture. Continua intanto la girandola diplomatica.

14:56 – Arabia Saudita: “La prossima settimana colloqui a Gedda tra Usa e Ucraina”

L’Arabia Saudita ha confermato che “la prossima settimana” ospiterà colloqui a Gedda tra “delegazioni di Stati Uniti e Ucraina” nell’intento di arrivare a un accordo di pace che ponga fine al conflitto nel Paese europeo innescato dall’invasione russa avviata più di tre anni fa. La conferma arriva via X dal ministero degli Esteri dell’Arabia Saudita, senza altri dettagli. Nelle scorse ore il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha scritto su X di “avere in programma lunedì prossimo una visita pianificata in Arabia Saudita per colloqui con il principe ereditario”, Mohammed bin Salman, e che poi il suo “staff resterà” nella monarchia del Golfo per “lavorare con i nostri partner americani”.

13:51 – Salvini: “Macron è pazzo, parla di guerra nucleare”

“Mentre il mondo va verso la pace, Zelensky chiede la pace, Putin chiede la pace, Trump chiede la pace, Macron e qualcuno in Europa parlano di guerra, di armi, di bombe, di missili e carri armati”. L’affondo è arrivato dal vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, a margine della presentazione dell’Acerbis Italian Round a Milano, spiegando che a dettare le scelte del presidente francese sono “convenienza e sopravvivenza politica. Io penso che Macron abbia una disperata esigenza di dare un senso alla sua ancor breve permanenza alla guida della Francia, però non lo faccia nostre spese, non lo faccia a spese dei nostri figli”. Sulla politica estera – ha assicurato Salvini – “la linea del governo è compatta, non c’è nessuna ipotesi di invio di militari italiani, non c’è nessuna ipotesi di usare i fondi di coesione invece che per sviluppare i territori per comprare armi: vogliamo investire in sicurezza nazionale, quindi se serve comprare equipaggiamento e mezzi e personale per la guardia costiera, per l’aviazione, per la marina, per l’esercito, per la polizia e per i carabinieri, ben vengano, però l’esercito europeo comandato da quel matto di Macron che parla di guerra nucleare, no, mai”.

11:45 – Erdogan: “Serve una tregua degli attacchi aerei e marittimi”

In giornata è intervenuto anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan: “Sosteniamo la cessazione delle aggressioni aeree e marittime come misura volta a rafforzare la fiducia tra le parti, nonché l’istituzione di un urgente cessate il fuoco”. “Sottolineiamo”, ha aggiunto, “l’importanza di un solido terreno diplomatico in cui entrambe le parti in conflitto si siederanno al tavolo delle trattative, per la ragione di (ottenere) una pace giusta, duratura e onorevole”.

11:07 – Cremlino: “Il riarmo Ue è contro la Russia, contromisure appropriate”

In mattinata è arrivata la risposta di Mosca al via libera europeo al piano per il riarmo. Il riarmo, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, “sta avvenendo principalmente contro la Russia”, che potrebbe essere costretta ad “adottare contromisure appropriate”.

10:05 – Kiev usa per la prima volta i caccia francesi

Nel corso del massiccio attacco aereo russo nella notte con “67 missili di vario tipo e 194 droni Shaheed”, le difese aeree ucraine “hanno distrutto 34 missili nemici e 100 droni, 86 dei quali non hanno raggiunto i loro obiettivi”. L’Aeronautica militare ucraina, ha spiegato anche che nell’azione di difesa sono stati coinvolti “anche aerei da combattimento tra cui gli F-16 e in Mirage-2000”. Il comunicato sottolinea che “i caccia francesi, arrivati, in Ucraina solo un mese fa, hanno preso parte per la prima volta al respingimento di un attacco aereo nemico”.

9:40 – Tajani: “Lavoriamo a un incontro Ue-Usa”

“Dialoghiamo con gli Stati Uniti ma dobbiamo farlo uniti. Ecco perché stiamo lavorando a un incontro Ue-Usa per individuare quali sono i percorsi che possiamo fare in comune” per arrivare a una soluzione alla guerra in Ucraina. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani a ReStart su Rai 3.

7:30 – Colpite sei regioni

Secondo le prime informazioni nei raid notturni sono stati impiegati missili e droni che hanno centrato infrastrutture energetiche. Attacchi sono stati segnalati in varie regioni, in particolare Ternopil, Sumy, Poltava, Kharkiv, Odessa e Ivano-Frankivsk.

7:15 – Massicci raid sulle infrastrutture energetiche ucraine

Almeno due persone – un adulto e un bambino – sono rimaste ferite in seguito ai massicci raid russi contro le infrastrutture del gas e dell’energia in tutta l’Ucraina. Lo ha reso noto il ministro dell’Energia Herman Halushchenko, secondo cui nell’attacco è stato colpito anche un edificio residenziale nella regione di Poltava. Il ministro, secondo quanto riferisce Kyiv Independent, non ha precisato quali infrastrutture sono state colpite e danneggiate nei nuovi raid russi.

4:21 – Mattarella: “Accordo lontano, presto per parlare di forze italiane in Ucraina”

Nella notte è andata in onda un’intervista del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’emittente giapponese NHK. Il capo dello Stato ha parlato molto di Ucraina e dei tentativi per arrivare a un cessate il fuoco: “Va cercata con convinzione, velocemente, una soluzione di pace che non mortifichi nessuna delle due parti ma che sia giusta perché sia duratura, perché una pace basata sulla prepotenza non durerebbe a lungo”. Ma poi sull’invio di truppe ha avvisato che tutto è prematuro: “Non siamo ancora a questo punto, non sono neanche iniziati i negoziati di pace. Parlare di quello che avverrà come soluzioni è totalmente fuori dal momento”

3:40 – Pechino: “Pace giusta accettata da tutti”

Per risolvere la “crisi in Ucraina” è necessario raggiungere “una pace giusta e duratura accettabile da tutte le parti”. E’ l’appello lanciato dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ricordando che Pechino, “dall’inizio della crisi, ha sollecitato una soluzione attraverso il dialogo e i negoziati.

A tre anni dallo scoppio della crisi tutte le parti dovrebbero trarre la lezione che la sicurezza di ognuno debba essere neutrale e non a danno di alcuni Paesi. Deve essere sostenibile e trattare tutte le parti in modo paritario




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