Marche

in tre anni 135mila euro, condanna definitiva a 2 anni e 6 mesi


SASSOCORVARO Per tre anni aveva depredato la zia e la cugina affetta da disabilità, mettendosi nel portafoglio puntualmente entrambe le loro pensioni, che venivano utilizzate esclusivamente per lei. Ieri, al Tribunale di Urbino, una donna di Sassocorvaro Auditore di crica 50 anni ha patteggiato una pena definitiva di 2 anni e 6 mesi di reclusione: la condanna è per circonvenzione di incapace ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento aggravato e continuato. 

La confisca


Oltre alla pena, è stato disposto anche il pignoramento di 135mila euro in denaro e beni immobili, già precedentemente posti sotto sequestro: a tanto ammontava infatti la somma che la donna ha rubato alle parenti nel corso degli anni. A completare il quadro, anche una multa da 400 euro. La brutta storia comincia nel 2020 quando la nipote ha iniziato ad abusare della vulnerabilità e della debolezza tanto della zia, che ora è scomparsa, quanto della cugina disabile, passando più tempo con loro e instaurando un legame di fiducia profonda che ha portato mamma e figlia a consegnarle i loro libretti postali di pagamento e le carte elettroniche con i relativi codici di accesso.

I prelievi


La donna quindi ha avuto facile accesso alle loro pensioni per poco più di 3 anni, fino al 2023. Ma non solo, alla morte della zia, infatti la 50enne aveva eredito la casa in cui ha continuato a vivere la cugina. Il Gup del Tribunale di Urbino, grazie ai risultati delle indagini svolte dalla Guardia di finanza di Urbino, ha “inchiodato” la donna che, col patteggiamento, si è garantita la pena ridotta di un terzo.

La catena di segnalazioni


Le Fiamme Gialle di Urbino, come spiega il capitano Pietro Cesarano, Comandante della Compagnia locale, hanno iniziato a indagare su delega della Procura di Urbino che a fine 2022, a sua volta, aveva ricevuto l’input da parte dei servizi sociali del paese in cui erano residenti mamma e figlia. Gli stessi assistenti però erano stati avvisati dai vicini delle due donne, allarmati dall’andirivieni di quella nipote in casa. I concittadini hanno quindi chiamato i servizi sociali, che hanno subito allertato la Procura, come conferma il capitano Cesarano: «Dalle prime indagini venivano alla luce delle spese esagerate, non in linea con il tenore di vita delle due donne, per cui è stato attuato subito un sequestro preventivo dei beni».

Il monito


Indagini complesse e più che altro delicate, riguardanti persone fragili: «Parliamo di soggetti deboli anche psicologicamente che, dall’oggi al domani, si sono ritrovati si con pochi soldi per colpa di un familiare». Senza dubbio un bel successo per le Fiamme Gialle, con il capitano Cesarano che tiene a precisare: «Noi siamo qui anche per tutelare le fasce più deboli sotto tutti i punti di vista. Poi gli esiti favorevoli di certe indagini fanno da monito ad altri malintenzionati e far capire che noi siamo sempre presenti». La condannata potrebbe essere chiamata pure civilmente a risarcire il danno.




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