In piazza Mazzini ecco le nuove panchine con il baldacchino – Bolzano
BOLZANO. Eccole le panchine 4.0, l’evoluzione urbana che svela una svolta anche antropologica: le piazze come spazio di ristoro in autonomia. Sono apparse in piazza Mazzini e già spiegano da sole che farne di loro.
Sono in acciaio corten, dunque indistruttibili, sono grandi: la differenza tra una letto alla francese e un grande matrimoniale. Ma il senso della loro presenza sta a lato e sopra. Due contenitori e una sorta di tetto, che è poi la traccia di una possibile copertura verde in arrivo.
A lato, un paio di piccole vasche adatte ad ospitare ogni tipo di piante. Sedervisi significherà circondarsi di frescura. Una riposta alle piazze bolzanine divenute ormai delle bolle di calore, così vuote e termoriflettenti d’estate come già sono piazza Mazzini e la progettata nuova piazza Vittoria, cui non basteranno quel paio di alberi che è stato promesso – anche dal confermato vicesindaco Stephan Konder – di porre a lato, a cambiarne la temperatura. Visto anche che, messi altrove cioè nel centro, le loro radici avrebbero invaso il garage sottostante. In piazza Mazzini è stato decisivo il nuovo intervento del suo antico ri-progettista , cioè Stanislao Fierro.
Il quale è stato l’autore della sistemazione del luogo anni fa, come anche di piazza Mazzini ma soprattutto di piazza Università. Attuando da quest’ultima la sua nuova visione di slargo urbano: infatti è stata fatta invadere dai ciliegi. Togliendo ampiezza, ma regalando socialità. E soprattutto ombra. Deve avere pensato a quella anche impostando l’arredo urbano di piazza Mazzini, Fierro. Visto che non si poteva, anche qui a causa del garage, mettere piante in mezzo e farle crescere pure in profondità, ci si è inventati le “panchine-giardino”. L’altra ragione, dice a sua volta Claudio Corrarati, «è che piazza Mazzini si troverà a breve ad ospitare il prolungamento del mercato del sabato, visto il cantiere in arrivo in piazza Vittoria. E dunque i suoi spazi centrali non potevano essere invasi da strutture fisse ma solo agendo sui lati».
Il nuovo sindaco ha avuto questa ristrutturazione in eredità dalla precedente giunta. E ne prende atto. Come dell’impegno del progettista e della giardineria comunale in proposito. Tuttavia guarda anche alle criticità che la piazza ha sempre fatto emergere, tanto da diventare teatro di frizioni tra gli abitanti di palazzo Rossi, che si alza di fronte, e i non sempre bene accoliti frequentatori della panchine. «Sto predisponendo, una volta concluso il cantiere – anticipa Corrarati – una speciale sorveglianza del luogo anche da parte della polizia urbana». Quelle nuove panchine infatti, sembrano adatte nei volumi delle loro sedute, non proprio adatte a far rispettare l’ordinanza della giunta Caramaschi che proibisce di sdraiarvisi. Anche questa predisposizione al relax, dunque, se da un lato è molto funzionale ad un riposo ombreggiato, dall’altro lo è a tal punto che potrebbe indurre uno stazionamento prolungato. Da qui l’idea che mira ad evitare che piazza Mazzini torni ad essere terreno di scontro tra abitanti e frequentatori. I lavori, avviati nei giorni scorsi, dureranno due settimane: importo 105mila euro.