in nome del giudice sovrano. Le Pen e il regime giudiziario – Il Tempo

Abbiamo titolato «Déjà-vu» la prima pagina che sancisce l’internazionalizzazione del regime giudiziario volto a impedire ai leader politici di candidarsi alle elezioni perché per noi italiani quanto accaduto a Marine Le Pen è ormai storia patria. Non serve nemmeno ricostruire il ventennio berlusconiano per trasmettere il senso di quanto denunciò il Cavaliere. E cioè che esiste un passaggio nelle democrazie fra la separazione dei poteri e la supremazia di un potere, quello giudiziario, che da molti anni fa e disfa governi e carriere politiche di singoli. Immaginare che la Francia dove l’impeto della leader del Front National ha portato alla caduta di due governi e costretto Emmanuel Macron a una capriola istituzionale per rimanere in piedi possa finire alla viglia delle Presidenziali che la vedevano favorita per una sentenza di primo grado, del tutto basata su un teorema e che riguarda nella massima eventualità materia fiscale e di rendicontazione politica, è la prova che non c’è più il popolo a fare da carburante al nostro sistema parlamentare. Anche se tanto Silvio Berlusconi quanto Donald Trump dimostrano che combattere è l’unica strada possibile.

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