In Molise dal Covid, la richiesta dei medici venezuelani: “Vogliamo continuare a lavorare in regione” (VIDEO) | isNews
Oggi l’incontro con il presidente del Consiglio Quintino Pallante e i capigruppo, seguito da una conferenza stampa in cui i professionisti hanno spiegato la loro posizione. Grazie a noi, hanno detto, sono stati tenuti in vita servizi essenziali
di CARMEN SEPEDE
CAMPOBASSO. Sono in Molise dal periodo dell’emergenza Covid e garantiscono il regolare funzionamento dei reparti ospedalieri, vista la cronica carenza di personale sanitario. E i concorsi, che spesso vanno deserti.
Sono i medici italo-venezuelani, una trentina quelli in servizio negli ospedali della regione, che questa mattina hanno incontrato il presidente del Consiglio regionale Quintino Pallante e i capigruppo, e nel pomeriggio hanno tenuto una conferenza stampa, per illustrare la loro posizione e le loro richieste. La prima quella di poter continuare a lavorare in Molise, dove si sono stabiliti con le loro famiglie, sentendosi parte integrante della comunità. Al momento hanno contratti a tempo determinato, ma sperano di poter diventare parte integrante del Servizio sanitario regionale.
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I professionisti venezuelani, aderenti all’associazione ‘Venezuela: la piccola Venezia’, presieduta dalla giornalista Marinellys Tremamunno, nell’incontro alla Regione hanno evidenziato il loro impegno, fin dai tempi della pandemia. Un lavoro svolto – hanno sottolineato – con meticolosità e abnegazione e che consente quotidianamente di coprire turni nelle diverse Unità operative e assicurare servizi ai molisani su tutto il territorio.
Le loro richieste si rivolgono alle istituzioni nazionali, per ottenere un’accelerazione delle procedure burocratiche finalizzate al riconoscimento dei titoli di studio conseguiti in Venezuela, ma anche alla Regione e all’Asrem, per ottenere il diritto di poter partecipare ai concorsi e accedere ai percorsi di stabilizzazione.

Il presidente Pallante, facendo sintesi dei diversi interventi dei consiglieri, si è detto disponibile a studiare con i vari esponenti delle forze politiche la possibilità di preparare un atto di indirizzo dell’Assemblea, che sostenga presso il Ministero della Salute e con le strutture sanitarie regionali le giuste istanze dei medici venezuelani, al fine di dare a loro e alle rispettive famiglie prospettive concrete per un futuro lavorativo in Molise.
“L’incontro alla Regione è stato molto positivo – ha detto Marinellys Tremamunno – noi abbiamo voluto incontrare il presidente del Consiglio e i capigruppo per ricordare loro che ci sono i medici italo-venezuelani, che lavorano negli ospedali del Molise, garantendo i servizi essenziali. La prima richiesta che abbiamo fatto è quella di aiutarci a stabilizzare questi professionisti, che si sentono parte della comunità molisana. Vorrei precisare che si tratta di professionisti che vivevano già in Italia, figli di emigranti, che conoscono benissimo la lingua e sono perfettamente integrati”.
“Chiediamo che il Ministero della Salute velocizzi le operazioni per il riconoscimento della laurea – ha precisato in proposito Yosela Odorisio, medico anestesista del ‘Cardarelli’, tra le prime a prendere servizio in Molise – per poter lavorare più serenamente”.
Ai 30 medici già in servizio, al Pronto soccorso e nei reparti essenziali, Rianimazione ed Anestesia, Pediatria, Ginecologia e Traumatologia, potrebbero presto aggiungersi entro un mese altri dieci professionisti. Numero che può ulteriormente crescere secondo le richieste dell’Asrem, come ha precisato Tremamunno. Sulla base, ovviamente, dei posti scoperti negli ospedali.
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