in liquidazione le cinque partecipate
MONTECAROTTO A quattordici mesi di distanza, si è verificato l’avvertimento di Doriano Marchetti («Porterete in fallimento la Moncaro») defenestrato dal cda di Donatella Manetti e Lorenzo Gobbi. Era il 27 febbraio 2024 e oggi tutte le società partecipate dalla potente prima cooperativa vitivinicola delle Marche, 63esima nella top delle 117 best cantine italiane, sono in liquidazione.
La situazione
In liquidazione giudiziale la società consortile “Olmobello” per una richiesta di fallimento di soli 600 euro e da quindici giorni le srl “Poderi del Conero” e “Terre d’Abruzzo”. In liquidazione, ma coatta amministrativa, quindi sotto l’ala del Ministero delle Imprese e del made in Italy, le cooperative “Moderna” di Castelplanio, braccio agricolo della Moncaro, “Colonnara” (ex Marche Doc) e la stessa “Terre Cortesi-Moncaro”. Al lavoro un battaglione di avvocati e di commercialisti che devono sbrogliare la matassa dei rapporti e dei debiti incrociati tra le società del gruppo. La coop Moncaro da sola vantava più di 35 milioni di fatturato annuo di cui il 26,8% realizzato all’estero e debiti complessivi per 38,5 milioni (destinati a crescere), ma finché onorova i suoi tanti contratti riusciva ad incassare la liquidità per affrontare le rate dei mutui e pagare i fornitori più esigenti.
Meccanica che s’inceppò quasi subito, addirittura per mesi furono dei generatori di corrente diesel a rifornire d’elettricità la cantina di Montecarotto. Intanto, sul fronte della vendemmia 2025, la quadra è stata trovata. Un’intesa tra il commissario della Moncaro Giampaolo Cocconi e la commercialista di Foligno Lorena Bucari che si occupa della Moderna ha portato alla restituzione dei vigneti alla coop e, tramite una squadra ad hoc di braccianti sono già in produzione.
Poi, ci sono gli ex soci conferitori della Moncaro che si stanno riorganizzando attraverso la nuova cooperativa “Uve Unite” e altre cooperative che si stanno formando. Sul fronte “Terre d’Abruzzo”, la messa in liquidazione richiesta da Cocconi è stata approvata dal Tribunale di Ancona e affidata all’avvocato anconetano Luca Cortellucci. Il commissario punta a recuperare dalla proprietaria Federica Morricone di Villa Medoro, azienda produttrice di Montepulciano d’Abruzzo, i 6 milioni di euro versati come anticipo per la vendita mai perfezionata della cantina stimata 8,75 milioni di euro. “Terre d’Abruzzo”, partecipata al 100% da Moncaro, pagò la somma in parte con un prestito di 3 milioni di euro della Banca del Fucino, in parte facendosi prestare altri due milioni da Moncaro che versò un altro milione dai suoi conti tramite un contributo Ismea di 2,4 milioni.