Politica

In Libano Israele ha distrutto senza necessità militari proprietà civili e terreni

Dal 1° ottobre 2024, primo giorno dell’invasione terrestre del Libano, al 26 gennaio 2025, l’esercito israeliano ha danneggiato in modo grave o completamente distrutto 10.000 strutture civili nel sud del paese.

Gran parte delle distruzioni sono avvenute dopo il 27 novembre 2024, data di entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Nel ritirarsi, le forze israeliane hanno dunque lasciato alle loro spalle una scia di devastazione.

Al termine di una lunga ricerca, basata su contenuti video (in diversi casi pubblicati dagli stessi soldati israeliani), immagini satellitari e testimonianze dirette, Amnesty International ha concluso che in 24 municipalità del Libano meridionale le forze israeliane hanno usato esplosivi collocati manualmente e bulldozer per devastare strutture civili, tra cui abitazioni, moschee, cimiteri, strade, parchi e campi da calcio.

Le immagini satellitari analizzate nella ricerca mostrano che i municipi di Yarin, Dhayra e Boustane, nel distretto di Tiro, sono stati i più colpiti, con oltre il 70 per cento dei loro edifici distrutti nel periodo analizzato. Altre sette municipalità hanno visto distrutto oltre metà del loro patrimonio edilizio.

Non essendo in grado di valutare se ciascuna delle oltre 10.000 strutture fosse stata danneggiata o distrutta in modo illecito, Amnesty International ha condotto un’analisi dettagliata dei danni e delle distruzioni causati dalle forze israeliane in cinque villaggi: Kfar Kila, Maroun el Ras, Odeisseh, Aita Ash-Shaab e Dhayra.

Qui, le distruzioni sono state effettuate dopo che l’esercito israeliano si era assicurato il controllo delle aree, quindi non durante combattimenti con Hezbollah. Il diritto internazionale umanitario parla chiaro: la distruzione di proprietà civili è vietata a meno che non sia richiesta da una necessità militare imperativa.

Il Crisis Evidence Lab di Amnesty International ha utilizzato un’enorme quantità di prove visive, tra cui 77 video e fotografie verificati e immagini satellitari, per indagare sui danni e quantificare gli edifici gravemente danneggiati o distrutti. Le prove hanno incluso video che mostravano soldati israeliani collocare manualmente esplosivi all’interno di abitazioni, sventrare strade e campi da calcio e radere al suolo parchi e siti religiosi con i bulldozer. In alcuni video, i soldati si filmavano festeggiando con grida e canti le distruzioni.

Quando ha iniziato la sua invasione di terra in Libano, il 1° ottobre 2024, l’esercito israeliano ha dichiarato di voler “condurre operazioni localizzate, limitate e mirate, basate su informazioni di intelligence precise, contro obiettivi e infrastrutture di Hezbollah”. Eppure, l’analisi di Amnesty International rivela vaste distruzioni lungo quasi tutti i 120 chilometri del confine meridionale con Israele.

L’esercito israeliano ha anche dichiarato che parte della distruzione delle strutture civili era volta a prevenire futuri attacchi e che alcuni edifici erano stati precedentemente utilizzati dai combattenti di Hezbollah per immagazzinare armi o erano situati sopra tunnel. Tuttavia, la distruzione estesa di proprietà civili per prevenire che una parte avversa lanci attacchi futuri non soddisfa lo standard di necessità militare imperativa previsto dal diritto internazionale umanitario, né il precedente uso di un edificio civile da parte di una parte in conflitto lo rende automaticamente un obiettivo militare.

Hajj Muhammad Srour, sindaco di Aita Ash-Shaab, ha dichiarato:

“La distruzione di oggi è indescrivibile e senza precedenti… Si ha l’impressione che non vi fosse altro scopo se non quello di causare gravi danni, come se qualcuno volesse seminare il caos… Abbiamo perso tutte le proprietà civili, fatte di case, terreni agricoli, mezzi di sostentamento, negozi, ristoranti… Le piazze, i luoghi d’incontro davanti ai negozi in ogni quartiere, il campo da calcio… tutto scomparso”.

Lascio le parole conclusive ad Adiba Finish, 66 anni, padre di sei figli. Le loro abitazioni del villaggio di Dhayra sono state completamente distrutte:

“Israele ha fatto saltare tutto. Hanno filmato l’esplosione. Anche le case… Hanno fatto un video in cui contavano da cinque a uno e, al momento dell’esplosione, gridavano: ‘Wow! Evviva!’. Io guardo questo video ogni giorno. E ogni volta dico a quelli che gridavano: ‘Sì, complimenti, davvero una grande impresa la vostra…’”.


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