In consiglio comunale torna (dopo anni) il tema della moschea, ma la proposta del Pd resta incagliata
Genova. Era da anni che in consiglio comunale a Genova non si parlava della costruzione di una moschea cittadina, intesa come luogo di culto per i cittadini di fede islamica più strutturato rispetto alle varie sale di preghiera già esistenti nei vari quartieri. La questione è stata portata all’attenzione dell’aula, nel corso della lunga discussione sul bilancio, con un ordine del giorno presentato da Simohamed Kaabour, consigliere del Pd.
Il documento di Kaabour impegnava il sindaco e la giunta a istituire “un tavolo permanente di confronto con i rappresentanti della comunità musulmana genovese” che avesse “come obiettivo la costruzione di una moschea che funga anche da luogo di culto e centro per il dialogo interreligioso”.
Il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi aveva proposto di modificare l’ordine del giorno, al fine di poter dare parere positivo, modificando l’impegnativa subordinando la costituzione di un eventuale tavolo a una commissione consiliare.
Il Pd ha insistito sulla questione del tavolo permanente “per rispondere alle esigenze della seconda comunità religiosa cittadina”, ha ricordato Kaabour, e non si è quindi raggiunta un’intesa. La decisione del Pd di presentare una controproposta è stata motivata con l’impossibilità di accettare che quel tema fosse discusso solo “nella commissione Segre – ha chiarito il capogruppo Davide Patrone – come se l’argomento fosse solo sul piano delle diversità culturali e non amministrativo, un’accezione per noi irricevibile”.
Alla luce dei fatti, forse, se il Pd avesse accettato il documento modificato dalla giunta avrebbe potuto arrivare a una votazione “scomoda” per la maggioranza. Ma così non è stato. La bocciatura dell’aula, che fino a quel momento era tutt’altro che scontata – il rischio che la maggioranza si spaccasse era infatti molto alto, e la diversità di vedute si è palesata chiaramente in una riunione di maggioranza – è diventata inevitabile.
Ma prima di arrivare alla stessa gli animi si sono non poco surriscaldati. Federico Bertorello, della Lega, e Nicholas Gandolfo, lista Toti, hanno accusato il Pd di aver voluto forzare la mano. Bertorello ha domandato ai dem come mai, negli ultimi anni, non avessero “neppure presentato una mozione”.
Gandolfo ha urlato: “Non ci farete passare per quelli che votano contro la moschea”. Anche Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione) ha criticato i proponenti per la controproposta sul documento. La votazione finale ha visto 20 voti contro e 17 a favore. Da annotare l’uscita dall’aula di Paolo Gozzi di Vince Genova, che non voleva che un eventuale voto contrario fosse letto “nel merito”.
La questione della moschea a Genova, passata in secondo piano negli ultimi sette anni rispetto ai dibattiti anche accesi che avevano riguardato i governi di centrosinistra, era tornata all’attenzione dei media con la proposta, lanciata sui social, dell’Associazione culturale islamica sostenitori del bene.
La realtà con sede a Bolzaneto aveva annunciato l’acquisto di una palazzina in via Rivarolo per trasformarla in un grande centro di preghiera. Tuttavia il progetto non si è mai concretizzato e il Comune aveva negato di avere istruttorie aperte in merito.
Ad ogni modo, l’affaire moschea non finirà nuovamente in fondo a un cassetto: il Pd ha intenzione di presentare a breve una mozione sul tema.