Umbria

In Congo la nascita deve essere felicità: l’ostetrica che da Gubbio vola in Africa


Ha 32 anni, vive a Gubbio e da oltre un decennio mette a disposizione le sue competenze di ostetrica nei luoghi più fragili del mondo. Sara Staffaroni, oggi in servizio presso il presidio ospedaliero “San Donato” di Arezzo e docente all’Università degli Studi di Siena, è un esempio concreto di come la professionalità possa farsi “vocazione”, oltre ogni confine.

Dal 2014, infatti, Sara è impegnata in progetti di cooperazione internazionale con l’associazione Amka Odv, che da anni opera nella Repubblica Democratica del Congo per migliorare le condizioni sanitarie delle comunità più isolate. Il prossimo 15 agosto partirà nuovamente per il villaggio di Kanyaka, nella regione del Katanga, dove collaborerà con l’equipe dell’associazione per garantire assistenza ostetrica gratuita e di qualità a donne in gravidanza, puerpere (cioè donne nel periodo successivo al parto) e neonati.

A Kanyaka, grazie al lavoro costante di Amka, le donne possono accedere gratuitamente a visite e controlli fondamentali durante la gravidanza e dopo il parto. Nel centro di salute vengono eseguite: visite ostetriche periodiche per monitorare lo stato della gravidanza; controlli per individuare il diabete gestazionale, una forma di diabete che può comparire durante la gravidanza e che, se non trattata, può avere gravi conseguenze sia per la mamma che per il bambino; screening per la preeclampsia, una condizione potenzialmente pericolosa che si manifesta con ipertensione e può portare a complicazioni anche gravi se non diagnosticata in tempo; analisi del sangue per conoscere lo stato sierologico della donna incinta, ovvero per identificare eventuali infezioni trasmissibili; esami per diagnosticare infezioni urinarie o genitali, comuni in gravidanza e spesso sottovalutate, ma che possono compromettere la salute del nascituro.

Il percorso assistenziale prosegue fino al travaglio, il parto e il periodo postnatale, garantendo continuità nelle cure sia per la mamma che per il neonato. L’obiettivo è duplice: prevenire le complicanze e offrire un accompagnamento professionale e umano in un momento delicatissimo della vita.

Uno dei progetti più importanti, che verrà potenziato proprio durante la missione di agosto, è quello per prevenire la trasmissione dell’Hiv da madre a figlio. Questo avviene attraverso una serie di interventi mirati: controlli sierologici, terapia farmacologica quando necessaria e formazione specifica sul parto e sull’allattamento al seno, che rappresentano i momenti più critici per il contagio.

L’approccio dell’equipe di Amka si basa su due pilastri fondamentali: prevenzione e sensibilizzazione. Non si tratta solo di curare, ma anche di educare le comunità locali alla salute, diffondendo conoscenze essenziali per riconoscere i sintomi, prevenire i rischi e chiedere aiuto in tempo.

Un altro aspetto centrale è la formazione continua degli operatori sanitari locali, con i quali i volontari italiani collaborano a stretto contatto. L’obiettivo, infatti, è quello di rafforzare il sistema sanitario locale in modo duraturo, migliorando nel tempo gli outcome di salute, cioè i risultati tangibili in termini di benessere, sicurezza e riduzione della mortalità materno-infantile.

Quella di Sara Staffaroni è una storia che unisce professionalità, empatia e impegno civile. Un esempio di come la medicina – e in particolare l’ostetricia – possa essere strumento di giustizia sociale e solidarietà internazionale.

Grazie al lavoro di Amka e dei suoi volontari, centinaia di donne e bambini in Congo possono oggi contare su cure sicure, gratuite e dignitose. E dietro ogni parto assistito, ogni vita salvata, ogni sorriso di una neomamma, c’è anche il cuore e la competenza di una giovane donna partita da Gubbio per fare la differenza.

Anche da lontano si può fare la differenza. Per aiutare Sara e l’equipe di Amka a garantire cure gratuite e sicure, basta visitare il sito www.amka.it e scegliere come sostenere questa importante missione umanitaria.

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