Lazio

in arrivo 19 giorni di lavoro agile

Roma si appresta a vivere un evento straordinario, un appuntamento che porterà milioni di persone tra vicoli storici, basiliche e piazze iconiche. Il Giubileo del 2025, e con esso una sfida titanica: gestire un afflusso record di pellegrini e turisti senza mandare in tilt la mobilità cittadina.

Il Campidoglio ha già segnato sul calendario 19 “date rosse” tra aprile e agosto, giornate critiche in cui il traffico rischia di diventare insostenibile. E la soluzione? Uno smart working straordinario, pensato per alleggerire le strade e garantire una città più fluida in piena emergenza viabilità.

Non si tratta di un’idea nuova. Già da mesi il Comune, insieme a sindacati e associazioni di categoria, sta lavorando a un piano per diluire gli spostamenti quotidiani e ridurre la pressione sulle principali arterie della Capitale.

Ma ora si va oltre: l’idea è quella di ampliare il lavoro da remoto nelle giornate più critiche, evitando che migliaia di lavoratori si riversino nelle strade già invase dai visitatori.

Le date rosse: quando Roma rischia il collasso

Il calendario degli eventi giubilari è fitto, e alcune giornate si preannunciano particolarmente difficili. Si parte ad aprile con il Giubileo dei malati e della sanità (5-6 aprile), seguito dal raduno degli adolescenti (25-27 aprile) e dall’incontro dedicato alle persone con disabilità (28-29 aprile). Maggio non sarà da meno, con il Giubileo delle confraternite (16-18 maggio), mentre a giugno toccherà ai movimenti ecclesiali e alle nuove comunità (7-8 giugno).

Ma il vero banco di prova sarà tra luglio e agosto, con l’evento clou: il Giubileo dei giovani, previsto dal 28 luglio al 3 agosto. Tor Vergata diventerà il cuore pulsante della manifestazione, con un milione di partecipanti attesi e un impatto devastante sulla mobilità cittadina.

Il Grande Raccordo Anulare e le principali vie d’accesso alla città potrebbero trasformarsi in una trappola per automobilisti e mezzi pubblici, rendendo necessari interventi drastici.

Smart Working: una soluzione necessaria, ma basta?

Il Comune ha già avviato una sperimentazione, introducendo due giorni settimanali di lavoro agile per i dipendenti pubblici e cercando di convincere anche le aziende private a seguire l’esempio. I primi risultati sono stati positivi, tanto che si sta discutendo non solo di estendere la misura fino alla fine del 2025, ma anche di allungarla al 2026, per gestire gli effetti del Giubileo nel periodo post-evento.

Tuttavia, i dati delle principali municipalizzate mostrano una situazione a macchia di leopardo. Acea ha il più alto tasso di adesione, con circa 3.400 lavoratori su 5.000 che operano in smart working almeno due giorni a settimana. Ama, invece, coinvolge solo il 40% del personale amministrativo, mentre in Atac il lavoro agile è stato recentemente ridotto a una sola giornata settimanale.

I sindacati, dal canto loro, chiedono un impegno più deciso: potenziare il lavoro da remoto e garantire che i progressi ottenuti in questi anni non vengano vanificati. “Non possiamo fare passi indietro”, sostengono le organizzazioni dei lavoratori, sottolineando come lo smart working non sia solo una risposta temporanea al traffico, ma anche uno strumento per migliorare la qualità della vita e l’efficienza lavorativa.

Una città alla prova del Giubileo

La prossima riunione in Campidoglio sarà determinante per definire nel dettaglio le misure da adottare. Il Giubileo non è solo un evento religioso, ma una prova logistica senza precedenti per Roma. La città dovrà dimostrare di sapersi adattare, trovare soluzioni innovative e coinvolgere cittadini, lavoratori e aziende in un piano condiviso.

La sfida è aperta. Riuscirà Roma a evitare il caos o si troverà paralizzata sotto il peso del suo stesso fascino? I prossimi mesi saranno decisivi per capire se la Capitale saprà trasformare questa sfida in un’opportunità o se dovrà rassegnarsi a vivere un’estate di ingorghi e disagi.


Sostieni Abitarearoma è importante! ↙

Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.

Scrivi un commento


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »