In anticipo la tempesta geomagnetica, è più intensa del previsto
agenzia
La 1° Cme ha colpito alle 19,30 del 15 aprile, la 2° attesa oggi
ROMA, 16 APR – La tempesta geomagnetica prevista per
la giornata del 16 aprile è già in corso: la prima Cme, o
espulsione di massa coronale, ha colpito il campo magnetico
della Terra in anticipo intorno alle 19,30 ora italiana del 15
aprile, secondo quanto riporta il sito Spaceweather.com,
innescando nella notte una tempesta di lieve intensità tra G1 e
G2. Tuttavia, è atteso l’arrivo di una seconda Cme che potrebbe
generare una tempesta più forte del previsto, di classe G3, come
mostrano le stime del Centro di previsione meteorologica
spaziale dell’agenzia statunitense Noaa. Probabilmente, una
tempesta di classe G1 persisterà poi fino alla giornata del 17
aprile.
“In realtà, secondo il Centro tedesco Helmholtz per le
geoscienze (Gfz), la classe G3 è stata già raggiunta”, dice
all’ANSA Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale
all’Università di Trieste. “Secondo i loro valori ci sono stati
due picchi notevoli di intensità tra le ore 19,00 e le 19,30, e
tra le 22,00 e le 23,00 di ieri. In questo momento è un po’ in
fase calante – aggiunge Messerotti – ma potrebbe
re-intensificarsi, bisogna vedere come evolverà la situazione e
se colpirà un’altra Cme”.
Il Gfz misura l’intensità delle tempeste geomagnetiche
attraverso un sistema di classificazione differente rispetto a
quello della Noaa: si basa sul cosiddetto ‘indice K’, che può
assumere valori compresi tra 0 e 9. “Nel caso della tempesta ora
in corso – commenta Messerotti – i due picchi maggiori rilevati
hanno superato il valore 6 nel primo caso e addirittura 7 nel
secondo”.
Le tempeste geomagnetiche di questa intensità possono
provocare lievi problemi alle linee di distribuzione
dell’energia elettrica e modificare la traiettoria dei satelliti
in orbita terrestre bassa. Potrebbero anche verificarsi
interferenze con i sistemi Gps di navigazione satellitare e
blackout di onde radio, oltre alle aurore boreali visibili anche
a basse latitudini.
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