In 3 anni quintuplicate le risorse stanziate dalla Regione
In 3 anni sono state quintuplicate le risorse stanziate dalla Regione Abruzzo per l’autismo: a sottolinearlo è l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, a margine della seduta odierna della Quinta Commissione del consiglio regionale, che tra gli altri punti ha affrontato anche questa tematica.
“Dal 2022 al 2024 – ha spiegato – il budget stanziato per le strutture dedicate ai disturbi dello spettro autistico è passato da poco meno di 2 milioni di euro ad oltre 9 milioni e 650mila euro, con una previsione a fine 2026 di circa 15 milioni 150mila euro. A testimonianza di una costante attenzione da parte del governo regionale. Un lavoro complesso iniziato nel 2019, che ha visto la conclusione dei lavori del comitato tecnico scientifico lo scorso 31 luglio. L’organismo ha definito gli ultimi aspetti riguardanti sia le linee guida generali, sia i requisiti autorizzatori e di accreditamento per i diversi setting dei disturbi dello spettro autistico. Entro fine settembre l’Agenzia Sanitaria Regionale trasmetterà il documento al Dipartimento Sanità per la successiva istruttoria e l’approvazione da parte della giunta regionale”.
Durante i lavori l’assessore Nicoletta Verì ha avuto un confronto con il presidente dell’associazione Autismo Abruzzo onlus, Dario Verzulli, che ha rappresentato anche le ragioni di Alessandra Portinari, presidente di Angsa Abruzzo ets, in merito alle difficoltà che affrontano le famiglie nella gestione e assistenza di congiunti affetti da tale patologia. L’attenzione è stata rivolta all’accesso alle cure, alla residenzialità diffusa, all’abbattimento delle liste di attesa e alla prevenzione oltre all’integrazione socio-sanitaria, sulla quale l’assessore ha riferito di lavorare in condivisione con il collega Roberto Santangelo.
I lavori del comitato tecnico scientifico si sono concentrati principalmente su 4 ambiti: la residenzialità diffusa, con l’obiettivo di aumentare il numero di posti letto dedicati al setting “nuclei residenziali per l’età adulta”; l’integrazione socio-sanitaria, per l’inserimento nella programmazione anche di un “setting sociale” di assistenza ai disturbi dello spettro autistico; l’abbattimento delle liste d’attesa e il nuovo fabbisogno; i percorsi di cura per l’utenza non collaborante, che verranno definiti dal Comitato tecnico scientifico e dovranno tener conto delle varie esigenze coinvolte.
“E’ stato un percorso lungo – ha detto ancora l’assessore – perché fino al 2019 non esisteva una cornice chiara e omogenea della rete di assistenza regionale per i disturbi dello spettro autistico. Basti pensare che spesso le Asl procedevano autonomamente alle convenzioni con gli erogatori e questo ha portato a situazioni di confusione e a numerosi contenziosi. Era nostro dovere procedere ad un riordino generale, nell’interesse di tutti i pazienti coinvolti. Oggi siamo alla fine di questo processo e sono convinta che già nei primi mesi del nuovo anno gli effetti dei provvedimenti adottati saranno visibili”.
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