in 23 anni spariti 21 metri di falesia
SIROLO Una frana in evoluzione sotto il centro abitato, 21 metri di falesia spariti in 23 anni e appena 200 metri a separare la costa dalle prime case del borgo. Sirolo chiede protezione, e la mozione presentata ieri in Regione dal consigliere Mirko Bilò punta a trasformare lo studio tecnico commissionato dal Comune, e finanziato dalla stessa Regione, in un cantiere vero e proprio.
L’emergenza
L’intervento ritenuto prioritario è la realizzazione di una duna artificiale con geocontenitori tipo Stopwave, da collocare nella parte più arretrata di San Michele: una barriera flessibile ma resistente, pensata per assorbire la forza delle onde, rallentare l’erosione e garantire una via di fuga sicura anche in caso di mareggiate estreme, sempre più frequenti anche fuori stagione.
Alla base della richiesta c’è un approfondimento tecnico condotto dall’Università Politecnica delle Marche e dall’IRBIM-CNR, grazie a un finanziamento regionale di 160mila euro. L’analisi ha preso in esame tre possibili azioni di difesa: la riprofilazione stagionale dei sedimenti nella parte alta della spiaggia, il prolungamento delle scogliere sommerse davanti alla spiaggia Urbani e, infine, la costruzione della duna in geocontenitori a San Michele. La scelta è caduta su un sistema che unisce efficacia ingegneristica e rispetto del paesaggio: sacchi riempiti e ricoperti con sedimento locale, capaci di attutire l’energia del moto ondoso e rallentare i processi erosivi. Posizionati alla base della falesia, offrirebbero una protezione stabile anche nei mesi invernali, quando le spiagge si svuotano ma i rischi aumentano. In più, il progetto risponderebbe a un’esigenza concreta: garantire un percorso sicuro per l’evacuazione dei bagnanti in caso di emergenza meteo. La mozione – presentata dall’ex presidente del Parco del Conero e sindaco di Numana Mirko Bilò – è stata firmata anche dai consiglieri Marcozzi, Elezi, Ausili, Livi, Battistoni, Rossi e dal presidente Latini. Il testo impegna la Giunta ad avviare «nel più breve tempo possibile il procedimento amministrativo» per realizzare l’opera, stanziando direttamente l’intera somma prevista: oltre 4,4 milioni di euro. Si chiede inoltre di aggiornare il Piano GIZC del 2019, che attualmente vieta interventi strutturali nella falesia del Conero, e di rivedere i criteri di riparto dei fondi regionali: un sistema giudicato penalizzante per Comuni come Sirolo, dove la scarsa presenza di opere rigide e la ridotta estensione balneabile abbassano il punteggio, proprio nei tratti più vulnerabili.
Il fattore tempo
Nel documento Bilò evidenzia «la necessità di intervenire nel più breve tempo possibile per la protezione dell’abitato storico di Sirolo» e afferma che la realizzazione dell’intervento «costituirebbe anche un laboratorio utile per la protezione di altri litorali marchigiani afflitti dalla continua erosione». A chiudere l’appello è il sindaco Filippo Moschella: «Siamo grati alla Regione per esserci sempre stata vicina, prima recependo le problematiche della falesia e della spiaggia, poi sovvenzionando lo studio. Ora ci aspettiamo la stessa attenzione anche per questa nuova fase operativa. Per noi è un intervento di fondamentale importanza per la tutela del centro abitato e della spiaggia».