Emilia Romagna

Imputazione sbagliata, l’Appello lo scagiona dopo un calvario giudiziario durato 7 anni


Non fu estorsione ma un esercizio arbitrario delle proprie ragioni che, tra l’altro, non era mai stato denunciato. Con questa motivazione, dopo un lungo calvario giudiziario, i giudici della Corte d’Appello di Bologna hanno assolto un dominicano 50enne difeso dall’avvocato Enrico Graziosi che, nel 2018, era stato condannato in primo grado a 2 anni e 2 mesi per una lite con l’ex coinquilino che non pagava più le spese dell’affitto. Il caso era scoppiato nel 2013 quando i due, avevano affittato un appartamento a Ravenna firmando insieme un regolare contratto dove, sulla carta, si sarebbero dovuti spartire le spese ma poco tempo dopo il coinquilino, in italiano allora 40enne di Parma, era completamente sparito dalla circolazione lasciando allo straniero un “buco” di circa 2mila euro.

Leggi le notizie di RiminiToday su WhatsApp: iscriviti al canale

Nel novembre dello stesso anno i due si erano reincontrati casualmente in un locale sul lungomare di Rimini e, il dominicano, aveva affrontato il suo ex coinquilino per riavere indietro i soldi. Spalleggiato da alcuni connazionali, il 50enne aveva inizia a minacciare il parmense urlandogli in faccia “Ti spezziamo le gambe, da qui non esci vivo”. All’ennesimo rifiuto, l’italiano spaventato aveva chiamato i carabinieri che, arrivati sul posto, trovarono gli opposti schieramenti sul piede di guerra e, l’auto del 40enne, con tutte e quattro le gomme tagliate. Portati tutti in caserma, il domenicano venne indagato per tentata estorsione e condannato in primo grado ma il ricorso in Appello ha ribaltato la sentenza prosciogliendo il sudamericano dopo un iter giudiziario durato 7 anni.

Abbonati alla sezione di inchieste Dossier di RiminiToday


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »