Veneto

Impiegata Actv di Piazzale Roma in ospedale, aggredita da una donna che faceva i bisogni davanti alla biglietteria

Impiegata Actv di Piazzale Roma finisce in ospedale, aggredita da una donna che faceva i bisogni negli spazi antistanti la biglietteria. Si tratta dell’ennesima aggressione ai danni del personale front line nel trasporto pubblico locale. Questa volta, a farne le spese è stata una dipendente Actv, colpita al volto da una donna dopo averla sorpresa a urinare sotto il portico vicino alla biglietteria di Piazzale Roma. L’episodio è avvenuto alle prime luci dell’alba di venerdì 11 luglio.

Erano, infatti, le 5.50 del mattino quando la lavoratrice, impiegata nella biglietteria Actv per l’avvio del turno previsto alle 6.00, si è imbattuta in una scena incresciosa: una donna, presumibilmente straniera, stava urinando sotto il porticato dell’edificio. Invitata a smettere e ad allontanarsi, la donna ha reagito con violenza, strattonando l’addetta e colpendola con uno schiaffo in pieno volto prima di darsi alla fuga.

La dipendente, in stato di choc, si è recata al pronto soccorso dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, dove è stata medicata. Le sue condizioni non sono gravi, ma l’episodio ha riacceso i riflettori su una situazione da tempo denunciata dai sindacati: le crescenti aggressioni fisiche e verbali nei confronti degli operatori del trasporto pubblico, in particolare del personale di front office.

Il sindacato FIT-CISL: “Una situazione insostenibile”

L’episodio è sottolineato dalla FIT-CISL Veneto, che ha immediatamente espresso solidarietà alla collega aggredita e ha rinnovato l’appello alle istituzioni e all’azienda per l’adozione di misure concrete a tutela del personale. In una nota, il sindacato parla chiaro:

«Oggi, venerdì 11 luglio, l’ennesima aggressione fisica si è consumata nei confronti di una collega della biglietteria, che ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso in stato di choc. Non è più tollerabile continuare ad assistere a simili episodi. Quotidianamente, i bigliettai sono vittime di aggressioni verbali, spesso al limite dello scontro fisico, da parte di una certa utenza. Cosa si sta aspettando?»

Il riferimento è al Protocollo Prefettizio sulla sicurezza degli operatori del trasporto pubblico locale, firmato a dicembre 2024 nella città metropolitana di Venezia, e che — secondo la FIT — deve ancora trovare piena applicazione.

«Anche Vela Spa — continua il comunicato — deve dare corso concreto ai contenuti del protocollo: videosorveglianza, servizi di controllo nelle biglietterie con la presenza di guardie giurate, assistenza alle operatrici con un presidio costante da parte dei responsabili aziendali, e soprattutto, formazione adeguata per affrontare situazioni critiche.»

Il sindacato, inoltre, si dice disponibile a fornire tutela legale alla lavoratrice aggredita e chiede un intervento deciso anche da parte dell’azienda.

Un fenomeno in crescita

Il caso di Piazzale Roma è solo l’ultimo di una lunga serie. Le aggressioni al personale viaggiante e agli operatori di sportello sono in aumento in tutta Italia. Secondo i dati raccolti da diverse organizzazioni sindacali e associazioni di categoria, gli episodi di violenza — sia fisica che verbale — sono ormai all’ordine del giorno. Le motivazioni sono le più disparate: richieste di biglietto, richiami al rispetto delle regole, controllo del comportamento nei luoghi pubblici.

Episodi come quello dell’11 luglio pongono quindi con forza la questione della sicurezza degli operatori del TPL (Trasporto Pubblico Locale), spesso lasciati soli a gestire situazioni di disagio sociale, degrado urbano e conflittualità con l’utenza.

Una battaglia anche a livello nazionale

La FIT nazionale, insieme alle altre organizzazioni sindacali, partecipa a un tavolo di confronto permanente con il Governo proprio sul tema delle aggressioni. L’obiettivo è quello di ottenere una modifica legislativa che equipari, sul piano giuridico, il trattamento del personale del TPL a quello degli operatori sanitari di pronto soccorso, riconoscendo la medesima gravità alle aggressioni subite sul lavoro.

«Serve una parificazione legislativa — conclude il comunicato della FIT Veneto — per garantire che chi lavora ogni giorno al servizio dei cittadini possa farlo in condizioni di sicurezza e dignità.»


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