Impatto etico, esperienze autentiche e digital detox influenzano le preferenze di viaggio
‘Canta’ o, meglio, ‘viaggia che ti passa’, verrebbe da dire parafrasando il celebre motto popolare che invita a distrarsi con qualcosa di piacevole per superare ansie e preoccupazioni legate, tra gli altri, a fattori come conflitti bellici, cambiamenti climatici, caro-prezzi, guerra dei dazi, intelligenza artificiale ecc. Al punto che per molti partire rappresenta ormai un bisogno primario. A rivelarlo un’indagine realizzata da WeRoad, tech company specializzata nell’organizzazione di viaggi di gruppo, che ha coinvolto un campione di 5.689 membri della sua community dai 18 anni d’età in su sparsi tra Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia (un migliaio). A fronte di un 13% del campione che dichiara di andare in vacanza per divertirsi e rilassarsi, più del 70% dei rispondenti viaggia per vivere esperienze autentiche a contatto con culture diverse mentre oltre il 14% degli intervistati punta a socializzare con il prossimo al di là della dimensione digitale. Il 57%, inoltre, considera il viaggio alla stregua di uno strumento di crescita personale mentre il 45% non fa mistero di essersi messo in viaggio in un momento difficile della propria esistenza, nel 4% dei casi su consiglio di uno psicologo.
Tutt’altro che disimpegnati, l’82% degli intervistati sceglie le proprie destinazioni di viaggio tenendo conto del loro impatto etico. In particolare, il 50% evita aree coinvolte in conflitti armati, il 27% rinuncia a visitare Paesi che non rispettano i diritti umani, il 36% teme di contribuire al ‘climate change’. A livello social, inoltre, più che essere interessati alla ‘instagrammabilità’ delle mete, i rispondenti nel 61% dei casi hanno già provato o sono propensi a vivere un’esperienza di ‘digital detox’ mentre il 26% dichiara di partire proprio per ‘disconnettersi’. Proprio nell’era digitale, il viaggio assume, infatti, una nuova funzione sociale che in più del 30% dei casi favorisce legami nuovi e relazioni autentiche. Rigorosamente offline.
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