Friuli Venezia Giulia

Il Verdi a San Giusto fa il pieno di giovani

10.07.2025 – 18:00 – C’è stato Morricone, sì. Ma non solo. Ieri sera, mercoledì 9 luglio, il Cortile delle Armi del Castello di San Giusto si è trasformato in un’arena sonora che ha saputo mescolare epoche, suggestioni e stili, restituendo al pubblico un’esperienza intensa, popolare e raffinata allo stesso tempo. Il secondo appuntamento della rassegna estiva del Teatro Verdi ha avuto come filo conduttore la musica per il cinema, in un programma che – partendo dai capolavori del maestro romano – ha abbracciato tutto il Novecento e oltre, toccando le corde della memoria collettiva e dell’immaginazione. A dirigere l’Orchestra del Teatro Lirico Giuseppe Verdi, il maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, che ha saputo restituire freschezza e profondità a brani amati da generazioni. In scena anche l’armonica di Gianluca Littera, musicista straordinario e raro, che ha dato voce a un repertorio emozionante e poco consueto. E accanto a loro, il violino solista di Constantin Beschieru, protagonista di tre intensissime pagine tratte da Schindler’s List.

Il cuore del programma era dedicato a Morricone, con alcune delle sue composizioni più iconiche: Nuovo Cinema Paradiso, Mission, C’era una volta il West. Ma la serata è andata ben oltre, proponendo un itinerario sonoro che ha toccato anche Nino Rota, Henry Mancini, John Williams, Howard Shore, Klaus Badelt, i fratelli Sherman, fino ad arrivare a Mary Poppins e Il Signore degli Anelli. Un mosaico di atmosfere, da Hollywood all’Italia degli anni Sessanta, costruito per emozionare e per raccontare quanto la musica, nel cinema, sia linguaggio narrativo a pieno titolo. Questa scelta artistica – apparentemente leggera – è in realtà un manifesto culturale: portare la grande musica sinfonica fuori dal teatro, avvicinare pubblici nuovi, trasformare un cortile monumentale in luogo di condivisione, dove la cultura non divide, ma unisce. Il Verdi, in questo senso, ha tracciato una linea chiara: dopo Tosca, e prima dei Carmina Burana, questo concerto si inserisce in un progetto che tiene insieme tradizione, accessibilità e qualità.

E a testimoniarlo è stata anche la platea: il Castello era gremito, pieno di volti giovani, studenti, famiglie. Molti under 34 hanno colto l’occasione del biglietto ridotto – 11 euro, l’equivalente di un panino e una bibita – per vivere un’esperienza fuori dal comune. Ed è proprio questa la direzione da seguire: un’idea di cultura che sia vissuta, condivisa, popolare nel senso più alto del termine. Sabato 12 luglio si prosegue con Carl Orff e i suoi Carmina Burana, diretti da Beatrice Venezi. Un’altra tappa di un’estate che, a Trieste, sa ancora sorprendere.

[f.v.]




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »