il trapper Shiva rinviato a giudizio
SAN BENEDETTO – Il trapper milanese Shiva, all’anagrafe Andrea Arrigoni, è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Ascoli insieme ad altri cinque imputati per la rissa avvenuti nella notte del 30 agosto 2023 a San Benedetto fuori da un hotel del centro. A finire davanti ai giudici, oltre al trapper, alcuni giovani del suo entourage, difesi dall’avvocato Daniele Barelli di Milano e due ragazzi sambenedettesi, difesi dall’avvocato Maurizio Cacaci.
L’accusa
Per tutti l’accusa è di rissa mentre Shiva e i suoi amici devono rispondere anche di lesioni gravi e rapina perchè, secondo il Pm, si sarebbero impossessati dello zaino di uno dei due giovani sambenedettesi. Inoltre, al trapper è stato contestato anche il reato di avere con sè un’arma. La rissa ha avuto origine da un diverbio tra i due gruppi di giovani. Da una parte, il gruppo di Shiva, composto da Arrigoni e altre tre persone, dall’altra i giovani del posto. Lo scontro, inizialmente verbale, è presto degenerato in una colluttazione con l’uso di armi improprie. Durante lo scontro, Shiva avrebbe sferrato due coltellate alla schiena a un ventottenne di San Benedetto e un fendente a uno dei due indagati, mentre altri membri del suo gruppo li avrebbero colpiti con calci, pugni e una cintura metallica.
Le lesioni
Le lesioni riportate dalle vittime sono state giudicate guaribili tra i 10 e i 35 giorni. L’entourage del trapper ha fornito una ricostruzione differente. La rissa sarebbe scoppiata dopo che un gruppo di giovani locali avrebbe iniziato a lanciare sassi contro le finestre della loro camera d’albergo, provocandoli con insulti. Scendendo in strada la discussione sarebbe rapidamente sfociata in violenza. Shiva e i suoi amici sostengono di essersi difesi da un’aggressione improvvisa e di non aver premeditato l’uso di armi. Nel procedimento si è costituito parte civile il ventottenne di San Benedetto, ferito con due coltellate alla schiena. Assistito dall’avvocato Alessandro Angelozzi, ha presentato un’istanza per il risarcimento dei danni subìti.
La ricostruzione
Per Angelozzi i fatti si sarebbero sviluppati in maniera diversa rispetto a quanto sostenuto dalla difesa di Shiva. I tre giovani sambenedettesi sarebbero stati aggrediti dal gruppo del trapper senza esserci stata alcuna provocazione. I giovani sambenedettesi, che si trovavano nei pressi di un bar del centro, avrebbero notato, affacciati a un balcone, Shiva e i suoi amici i quali, scesi in strada, li avrebbero aggrediti. Il ventottenne di San Benedetto sarebbe stato inseguito da un giovane vestito di grigio con un tatuaggio al collo che gli avrebbe sferrato due fendenti alla schiena. Ha raccontato che mentre tentava di rialzarsi avrebbe riconosciuto Shiva come l’aggressore. Il processo si aprirà il 20 maggio. Nel frattempo, l’avvocato Daniele Barelli, difensore di Shiva e degli altri imputati, ha annunciato che presenterà richiesta di rito abbreviato.