Il tour de force della Rivierabanca si chiude con il big match contro Cantù
Terza ed ultima tappa del tour de force della Rivierabanca Rimini, che torna al Flaminio dopo le vittoriose trasferte di Nardò e Vigevano. Per i biancorossi, l’ospite è d’eccezione: domenica alle 18 la Rivierabanca incontrerà l’Acqua San Bernardo Cantù, autentica corazzata costruita con l’obiettivo di vincere il campionato e riportare la società lombarda nella massima serie dopo un purgatorio che dura da ormai quattro stagioni.
Per farlo, la dirigenza canturina ha costruito un roster di primissimo piano, consegnandolo in mano a Nicola Brienza, l’anno scorso premiato come miglior allenatore della Serie A1; i risultati si vedono, perché i biancoblu occupano momentaneamente, con 22 punti, il terzo posto in classifica (con Cividale), grazie a quattro vittorie negli ultimi cinque incontri disputati.
L’Acqua San Bernardo Cantù
Il regista della formazione lombarda è Andrea De Nicolao, sceso nella serie cadetta dopo tanti anni da protagonista in Serie A1: con 7 assist a partita (che si aggiungono ai suoi 7 punti), il play veneto è il secondo miglior assistman della Serie A2, e dimostra perché il suo palmares include, tra gli altri trofei, Scudetto, Coppa Italia ed Europe Cup, tutti conquistati con la maglia della Reyer Venezia. In Laguna ha giocato, e vinto, anche la guardia Tyrus McGee, altro giocatore dal lungo curriculum nella categoria superiore: il nativo di Stringtown ha tanti punti nelle mani (oltre 13 di media), può segnare in tanti modi e contribuisce anche con più di 2 assist e quasi 3 rimbalzi ad uscita.
Nel ruolo di ala piccola gioca Matteo Piccoli, giocatore esperto della categoria dotato di un grande impatto difensivo ma pericoloso anche dall’arco soprattutto coi piedi per terra, mentre l’ala forte è Filippo Baldi Rossi: l’ex Trento e Virtus Bologna è il miglior tiratore da tre del campionato (un irreale 60% su oltre 3 tentativi a partita, soprattutto in situazioni di catch and shoot), ma colpisce molto bene anche dentro l’arco (55%) e con i suoi 2018 cm, uniti ad un QI cestistico elevato, porta in dote anche più di 3 rimbalzi e 2 assist. Al centro gioca Grant Basile, americano che, però, ha fatto da poco il suo esordio con la Nazionale italiana, acquisendo lo status di formato e liberando uno spot Usa per la società canturina; Basile è uno dei migliori giocatori del campionato (oltre 17 punti e 6 rimbalzi di media), ed è capace di colpire le difese avversarie sia nell’area che dai 6,75 (57% dentro l’arco, 35% fuori).
La second unit di Brienza può contare su un playmaker di tutto rispetto come Fabio Valentini, che in uscita dalla panchina produce quasi 7 punti di media tirando soprattutto da tre (29% con quasi 4 tentativi), ma anche e soprattutto sulla classe e sull’esperienza di Riccardo Moraschini: il numero 9, veterano di Serie A1, Eurolega e Nazionale, ex (tra le tante) Olimpia Milano e Reyer Venezia, è un giocatore completo (oltre 9 punti, 3 rimbalzi e 2 assist in soli 23 minuti di utilizzo medio), dalla fisicità impressionante per la seconda serie (194 cm per 99 kg). L’ala è Jonas Riismaa, estone classe 2002, ennesimo giocatore con esperienza di Serie A1; Riismaa segna oltre 6 punti a partita giocando principalmente come cambio, è un tiratore micidiale (43%) e grazie ai suoi 196 cm può ricoprire diversi ruoli nello scacchiere di coach Brienza.
È, finora, sempre uscito dalla panchina ma potrebbe partire da titolare Dustin Hogue. Il centro americano, ultimo arrivato della squadra canturina, torna in A2 dopo la scorsa, positiva stagione passata a Rieti; Hogue è un centro atipico, perché non raggiunge i 2 metri, ma questo non gli impedisce di essere decisivo sotto le plance, con una doppia doppia di media (12 punti e 10 rimbalzi) nelle prime due partite in maglia Acqua San Bernardo. Per dimostrare la profondità del roster di Cantù basta poi ricordare che l’arrivo di Hogue ha spinto ai margini delle rotazioni due giocatori di assoluto valore come Luca Possamai (centro di 212 cm, oltre 6 punti e quasi 5 rimbalzi a partita) e Christian Burns (altro veterano di Serie A1, Eurolega e Nazionale).
La tattica della squadra di Brienza
Quella di Nicola Brienza è quindi una squadra che può contare su tante frecce nel suo arco, in grado di giocare sia in campo aperto che a difesa schierata, trovando diverse soluzioni all’interno di uno stesso gioco. La pericolosità tanto in area quanto dall’arco dei lunghi canturini, unita alla capacità degli esterni di costruirsi il tiro da soli – in particolare McGee, il go-to-guy nei momenti di difficoltà – rende l’Acqua San Bernardo una formazione offensivamente temibile (quinto attacco del campionato).
Tatticamente, Cantù ama giocare il pick and roll, sia centrale che laterale, forzando le difese a fare delle scelte e cercando di sfruttare eventuali mismatch sotto canestro venutisi a creare in seguito ai cambi. Alla Rivierabanca, quindi, non basterà individuare alcuni giocatori da limitare: i biancorossi dovranno mettere in campo una difesa di squadra, nella quale tutti collaborano e provano ad essere aggressivi, cercando di mandare gli avversari fuori posizione e rispettando le proprie regole.
L’aspetto più importante del gioco dell’Acqua San Bernardo, però, è la sua solidità difensiva: con 72,1 punti subiti, Cantù è la miglior difesa del campionato; nella propria metà campo, riesce a riempire l’area grazie ad una fisicità diffusa tanto nei lunghi quanto nelle guardie, e sul pick roll può presentare diverse soluzioni, sia in contenimento, quindi a protezione del pitturato, che con uscite e show aggressivi in grado di costringere il palleggiatore a liberarsi del possesso.
La difesa lombarda va quindi attaccata rispettando delle regole precise, evitando di fermare la palla e di dare punti di riferimento, muovendo il più possibile la sfera ed alzando i ritmi.
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