Piemonte

Il Tar dà ragione a Di Giuda: errore nell’esclusione dai candidati per il Cda di Unito

Il Tar del Piemonte accoglie il ricorso del già vicerettore Giuseppe Di Giuda, che si era opposto all’esclusione della sua candidatura nella corsa per un posto in consiglio d’amministrazione dell’Università di Torino. La sua esclusione era stata motivata dal comitato di selezione dal suo profilo professionale «estremamente specifico che in gran parte si colloca nella dimensione culturale politecnica e solo parzialmente all’interno del quadro culturale e professionale legato a Unito».

Nel frattempo il Cda è stato eletto ma per il Tar, invece, la motivazione offerta dal Comitato di Selezione «appare ad un tempo insufficiente e sovrabbondante». Insufficiente perché «non contiene il prescritto vaglio di rilevanza dell’esperienza professionale e gestionale del ricorrente rispetto alle caratteristiche e alle funzioni proprie dell’Università torinese, né una compiuta illustrazione delle ragioni per le quali la sua documentata esperienza gestionale in ambito edilizio non soddisfi il requisito curricolare previsto per la selezione». Così accoglie il ricorso.

Nonostante la sentenza però le elezioni, che per la nomina del Cda sono solo consultive e non vincolanti, non si rifaranno, anche perché già il Tar in via cautelare aveva riammesso Di Giuda tra i candidati.

Per l’avvocato Daniele Granara, che rappresenta Di Giuda con la collega Laura Cappello «il Tar conferma che ha la professionalità per essere parte dei designati e sulla base di questo il Senato dovrà rifare la valutazione e motivarla. Qualunque atto diverso da questo sarà da noi impugnato».

Per la rettrice Cristina Prandi il Tar accogliendo il ricorso «ha tuttavia riconosciuto la piena legittimità delle procedure adottate dall’ateneo successivamente al reintegro del ricorrente, nell’ambito del processo di selezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione».

Ringrazia l’avvocatura distrettuale dello Stato di Torino «per la competenza e la dedizione con cui ha rappresentato l’Ateneo, così come tutti i colleghi e le colleghe che a vario titolo hanno contribuito, con professionalità e senso delle istituzioni, a garantire la regolarità della procedura. Questa decisione consente all’Università di Torino di proseguire con serenità nel proprio cammino, concentrandosi sulle sue missioni fondamentali: la qualità della didattica, l’eccellenza della ricerca e l’impegno verso la società».


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