Calabria

Il suono antico della festa: da oggi gli «Incontri d’Otre», edizione invernale di Felici & Conflenti


A Conflenti, nel cuore dell’entroterra calabrese, ritornano gli «Incontri d’Otre», l’edizione invernale di «Felici & Conflenti». Qui, sul fianco del monte Reventino, grazie all’impegno e alle competenze di tanti giovani, avviene da anni una vera e propria festa di comunità che è ormai punto di riferimento in tutto il Meridione per la riscoperta delle tradizioni popolari e per la valorizzazione dell’immenso patrimonio coreutico e musicale, non solo dell’area Reventino-Savuto ma anche dell’intero Sud Italia.

Oggi, domani e dopodomani Conflenti torna ad animarsi di danze tradizionali, canti popolari, ma anche di seminari, laboratori e, naturalmente, di momenti conviviali a tavola, dove piatti e cibi di tradizioni quasi dimenticate vengono riscoperti in un vero e proprio lavoro di ricerca e recupero. La bontà e il successo delle iniziative di “Felici & Conflenti”, tra l’altro, continuano a confermarsi di anno in anno su quegli aspetti anche più pragmatici e, forse, inerenti a quei nuovi tipi di turismo di cui la Calabria – e gli enti pubblici, in particolare – sarebbe ora che si accorgesse.

Per partecipare ai laboratori di danza e di strumenti tradizionali, per esempio, anche questa volta arrivano a Conflenti persone da ogni parte d’Italia e l’iniziativa ha infatti già generato un importante indotto sul territorio con le varie strutture ricettive già sold-out da settimane. Un evento importante, dunque, non solo in termini culturali ma che genera anche un riscontro concreto ed economico su una delle più tipiche “aree interne” calabresi che, si sa, faticano più di altre a sostenersi e a stare al passo dei centri urbani, pure nei periodi di festività.

«Il nostro progetto non si limita alla conservazione delle tradizioni antiche – ha spiegato Christian Ferlaino, coordinatore scientifico di Felici & Conflenti – ma si propone di osservarle nel loro essere strumenti vivi in rapporto dinamico col presente. In questi anni siamo riusciti a coinvolgere nuove generazioni di musicisti, riaccendendo sempre più l’interesse verso strumenti tradizionali come la zampogna». «Siamo molto orgogliosi nel vedere che anche l’edizione invernale cresce di anno in anno – commentano Alessio Bressi e Antonella Stranges, fondatori di FeC – . Gli eventi che organizziamo sono molto più di semplici festival, ma veri e propri riti di comunità che intrecciano musica, storia e ospitalità, riportando al centro l’importanza di ritrovarsi e condividere».

Tra i momenti più attesi, le Strine di San Mango d’Aquino e San Mazzeo, suonate dai musicisti tradizionali delle comunità di origine. Poi, laboratori di strumento e danza: dall’organetto alla zampogna, dal canto tradizionale alle danze popolari, i partecipanti potranno entrare a diretto contatto con un sapere tramandato di generazione in generazione. Sono questi, non a caso, gli aspetti più affascinanti dell’iniziativa: lo scambio diretto tra le generazioni, l’incontro tra le competenze popolari e le ricerche di carattere scientifico, il tutto all’insegna dell’arricchimento culturale e del divertimento.
Tantissimi nomi degli artisti convocati, fra i tanti i Bifolk, Dino Dell’Unto, Roberto Mariani, Marco Ciolfi, Domenico Fusco, Diego Fusco, Vincenzo Lucarelli, Danilo Zovini; i Suoni del Cilento con Gianluca Zammarelli, Catello Gargiulo, Gerardo Nicoletta, Oreste Forestieri; i Suoni del Sirino con Domenico Bevilacqua, Gianluca Cecere, Angelo Tuzia, Emanuel Labanca, Gabriele Labanca, Gianluca Labanca e tanti altri ancora. In programma anche un incontro sul tema: “La strina – suoni e parole”, curato da Armando Orlando, studioso di San Mango, che guiderà il pubblico alla scoperta del paesaggio sonoro del Reventino.

Novità di questa edizione, la collaborazione con gli chef che arricchiranno di gusto le serate di festa, proponendo un loro piatto speciale che si aggiungerà al ricco menù sociale proposto dal festival.
Il programma completo sul sito ufficiale www.felicieconflenti.it


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