Il segreto del successo sportivo norvegese: friluftsliv e investimenti
Dopo il Bodø Glimt, che in aprile schierando giocatori quasi tutti autoctoni aveva eliminato ai quarti la Lazio dalla Europa League, martedì ci si sono messe pure le calciatrici, tutte rigorosamente scandinave, del Valerenga Oslo, che nella terza giornata della Champions’ League hanno sconfitto in trasferta la Roma. Domenica a San Siro spetta agli Azzurri di Rino Gattuso: pesantemente sconfitti a giugno, sono chiamati a riconquistare quantomeno la dignità sportiva, attendendo i play-off per conquistare l’agognata qualificazione ai Mondiali nordamericani del 2026. E il calcio non è neppure lo sport più popolare in Norvegia.
Popolo di atleti leggendari
Intendiamoci, difficile parlare di sorpresa quando si tratta della nazione che con meno di 6 milioni di abitanti – un decimo dell’Italia – ha conquistato 405 medaglie, di cui 148 d’oro, in 24 edizioni delle Olimpiadi invernali. Numeri che valgono alla Norvegia il primo posto nel medagliere all-time, davanti agli USA (330), e che corrispondono alle gesta di atleti leggendari come la tre volte campionessa di pattinaggio artistico Sonja Henie, i fondisti Marit Bjørgen (15 medaglie, di cui 8 d’oro, nel periodo 2002–18) e Bjørn Dæhlie (12 e 8 nel 1992-98), oppure i biathleti Ole Einar Bjørndalen (13 e 8 nel 1994–2014) e Johannes Thingnes Bø. Ed è facile pronosticare un’eccellente performance a Milano Cortina 2026 – del resto nell’ultimo appuntamento olimpico del 2022 la Norvegia ha stabilito il nuovo record di tutti i tempi di ori in un’edizione (16), che accompagna quello del numero complessivo di podi (39 nel 2018).
Non solo sport invernali
Ciò che è recente e inaspettato è vedere tanti atleti norvegesi primeggiare in discipline estive. Si va da Jakob Ingebrigtsen e Karsten Warholm in atletica leggera (vincitori rispettivamente nei 1.500 e 400 metri ostacoli maschili a Parigi 2024) alle stelle della Premier League Erling Haaland (due volte capocannoniere) e Martin Odegaard, dalle calciatrici Ada Hegerberg (sei Campions League al suo attivo con l’OL francese) e Caroline Graham Hansen al tennista Casper Ruud (secondo al mondo a settembre 2022) e al golfista Viktor Hovland (componente della squadra europea che ha conquistato la Ryder Cup 2025). Senza dimenticare le Håndballjentene, la squadra di pallamano femminile campione olimpica ed europea in carica, oppure, in una disciplina non-olimpica, lo scacchista Magnus Carlsen, il migliore di tutti i tempi secondo la Fédération internationale des échecs.
Cosa spiega questa ascesa quasi irresistibile, al di là della possibile casualità del simultaneo apparire di tanti talenti naturali?
Friluftsliv e soldi
C’è un elemento culturale, simboleggiato dal concetto ibseniano della friluftsliv, la vita all’aria aperta, che progressivamente ha superato la dimensione puramente individualistica per acquisirne una collettiva, di condivisione di esperienze e migliori pratiche. Questo tipo di crescita reciproca è iniziata negli anni ’80, quando la Norvegia era in crisi sportiva, ed è coincisa con la preparazione dei Giochi invernali di Lillehammer nel 1994.
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