il sandbox medievale che promette battaglie epiche e libertà totale
Chronicles Medieval è l’opera prima di Raw Power Games, uno studio indipendente con base a Copenhagen che ospita un centinaio di sviluppatori e “storici autoproclamati“. Il titolo – e lo citiamo testualmente dalle informazioni ufficiali – vuole “catapultare i giocatori in un vasto e dinamico sandbox che fonde azione e profondità da GDR su scala strategica“, un obiettivo questo non esattamente facile da raggiungere, soprattutto trattandosi della prima produzione del team. Abbiamo preso parte a una presentazione per la stampa e siamo pronti a raccontarvi tutto ciò che sappiamo su Chronicles Medieval.
Team di sviluppo e reveal trailer
Il Senior Game Designer e il Senior Community Manager che sono intervenuti durante l’appuntamento sembravano davvero sicuri dei “mezzi” della software house, che ospita diversi veterani dell’industry, con esperienza nella realizzazione di giochi come GTA, Red Dead Redemption 2, The Witcher 3 e Cyberpunk 2077, Hogwarts Legacy e altri nomi importanti.
Passando a cose più concrete, le scene del reveal trailer di Chronicles Medieval, che hanno dato spazio a scelte strategiche, assedi e morte, sono state accompagnate dalle parole dell’attore Tom Hardy, che ben ha raccontato le tribolazioni dell’ambizioso uomo al centro del filmato, partito dall’essere “uno del popolo” e diventato condottiero di eserciti.
In conclusione al trailer, una scena di vero e proprio gameplay catturato da PC ha invece sottolineato le ambizioni del team sul fronte grafico e tecnologico: grazie all’impiego di Unreal Engine 5, Raw Power Games sta lavorando per offrici battaglie su larga scala, combattute da decine e decine di soldati e in scenari apparentemente dettagliati e finemente illuminati.
I pilastri del gioco
Nella porzione successiva delle presentazione abbiamo appreso informazioni più precise sui pilastri dell’esperienza, a partire dal sandbox immersivo che promette di offrire. Raw Power Games vuole invitare gli utenti nell’Europa medievale del quattordicesimo e del quindicesimo secolo, far assaporare loro le sue bellezze e la sua brutalità. Gli sviluppatori hanno parlato di un paesaggio in continua evoluzione, tra conflitti, fragili alleanze e mutamenti negli equilibri di potere tra i regni. Potremo sorvolare la mappa – di cui non conosciamo l’effettiva grandezza – con una visuale top down e ci verrà permesso di scendere ed esplorare diversi luoghi di interesse col nostro alter ego (da personalizzare tramite editor) e una telecamera in terza persona.

Piccoli villaggi di contadini, castelli imponenti e cittadine brulicanti di vita saranno solo alcuni degli scenari visitabili, che peraltro dovrebbero stimolarci con attività varie e situazioni di gioco differenti. Combattimenti in tornei organizzati, dare la caccia ai banditi, offrire i propri servizi ai signori del posto o aiutare il popolo in vari modi: potremo sperimentare queste e altre esperienze nel mondo tratteggiato da Raw Power Games, che stando al team vivrà e reagirà in base alle nostre azioni e scelte, arrivando persino a “ricordarle”. Tutto molto interessante e ambizioso sulla carta, ma è chiaro che dovremo accertarci della veridicità di queste affermazioni provando il gioco in prima persona, magari in occasione della pubblicazione della versione Early Access su Steam nel 2026.
Il secondo pilastro è da ricercarsi nelle già citate battaglie su larga scala: dovremo reclutare soldati e addestrare l’esercito, così come definire le strategie più indicate per trionfare (la libertà di manovra su questo fronte è tutta da scoprire). Non mancheranno le catene di comando da definire e le unità specializzate in specifiche arti della guerra a seconda del riferimento geografico (si pensi alla devastante cavalleria francese). Come mostrato nei pochi stralci di gameplay diffusi durante la presentazione, in questi frangenti dovremo non solo dare ordini ai nostri uomini, ma anche lottare al loro fianco (sempre con visuale in terza persona), sulla base di un combat system realizzato in collaborazione con Björn Rüther, una leggenda delle arti marziali storiche europee.
Grazie al suo contributo, gli sviluppatori affermano di aver catturato la precisione e il “peso” del combattimento medievale, per restituirci nel modo corretto ogni impatto tra le armi di acciaio del tempo. Detto questo, si sono presi anche qualche libertà per rendere spettacolari gli scontri, pur se fedeli al periodo storico. I pochi frammenti di combattimenti apparsi durante l’appuntamento hanno mostrato attacchi con spada, ascia e armi lunghe, così come gradevoli animazioni offensive o di reazione ai colpi subiti (le movenze sono state registrate tramite motion capture). Al contempo parliamo di materiale acerbo e non privo di spigoli, il che ci impedisce di esprimerci più approfonditamente in tal senso. Il terzo e ultimo pilastro riguarda la grande libertà d’azione che il team vuole garantire al giocatore. Gli sviluppatori non vogliono dirci come scalare le gerarchie sociali, ma vogliono lasciare interamente a noi il compito di tracciare il percorso verso la grandezza. Dato il periodo storico, la religione avrà una certa importanza nel mondo di Chronicles Medieval, anche se non ci sarà permesso di diventare uomini di chiesa. Potremo invece forgiare alleanze e tradire chi ci riteneva persone fidate, servire sovrani, diventare temuti comandanti, ricchi mercanti – potenti al punto da istituire rotte commerciali – o perfino eminenze grigie.
Al momento della creazione del personaggio potremo scegliere uno dei diversi background previsti, come fabbro, bandito, mercenario, cavaliere, ciascuno con degli specifici perk di partenza. Da lì in poi saremo chiamati a fare scelte significative, e a decidere quando tuffarci per espugnare una fortezza o quando ricattare una figura importante per raggiungere i nostri scopi. Oltre a una dimensione co-op, Chronicles Medieval promette un’alta rigiocabilità grazie a una tecnologia di simulazione proprietaria. Grazie a quest’ultima, l’economia mondiale e gli eventi dovrebbero svilupparsi dinamicamente, tra possibili pestilenze, carestie l’ascesa e la caduta degli imperi.
Infine, Raw Power Games crede che a volte le migliori idee provengano proprio dai giocatori, e difatti – anche grazie a un canale Discord dedicato – vuole coinvolgere la community nella realizzazione del titolo. Ha parlato di sessioni di playtest per raccogliere feedback e svelato di star costruendo Chronicles Medieval con in mente un massiccio supporto alle mod, per renderlo un parco giochi medievale dalle possibilità sempre più estese.
Dettagli aggiuntivi e un po’ di sana cautela
In una veloce sessione di Q&A con gli sviluppatori abbiamo appreso alcuni dettagli aggiuntivi su Chronicles Medieval. In primis, nel gioco finale potremo giocare l’intera campagna in co-op. Nella versione Early Access invece la cooperativa sarà limitata a degli scenari di battaglia personalizzati. Nel titolo non ci saranno storyline predeterminate e a quanto pare dovremo scegliere una certa finestra temporale nell’Europa medievale e poi scolpire il nostro cammino in quel periodo, mentre si verificheranno eventi storici sullo sfondo (si pensi alla Guerra dei cent’anni). Neanche a dirlo, non mancheranno diverse personalità d’alto valore storico, che potrebbero incrociare il nostro cammino a seconda di come decideremo di giocare.
Anche il numero di periodi storici accessibili andrà a crescere nel tempo, ma il team non è stato più specifico. Non sappiamo quanto potrebbe durare una run completa o come si potrebbe raggiungere una conclusione, ma in compenso sì, potremo arrivare a diventare signori di un intero regno e potenziare le abilità e gli attributi del nostro alter ego. Per la componente strategica, dovremo disporre le varie unità sul campo di battaglia, personalizzarle (entro certi limiti) e farle allenare, ma una volta iniziato lo scontro avremo ben più limiti gestionali e in sostanza ci limiteremo a combattere al loro fianco.
E con questo, vi abbiamo raccontato tutto ciò che abbiamo appreso su Chronicles Medieval, una produzione che definire ambiziosa è dire poco. Il problema è che data la scarsità del materiale che ci è stato presentato, al progetto in questo momento specifico manca la concretezza. Dovrebbe basarsi su sistemi complessi e offrirci una grande libertà nel tracciare il nostro percorso di crescita nell’Europa medievale ma per dire la nostra sulle reali potenzialità del gioco ci servono fatti, non parole. Date le premesse, questo sì, restiamo in attesa di questi fatti con sana curiosità.
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