Marche

«Il Salesi è abbandonato? Nel 2024 investiti 8 milioni»

ANCONA L’ipoteca sul futuro per Armando Gozzini ha la dinamica della transizione. La sua idea di evoluzione, il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria la fa passare attraverso una data-slogan: «Il 2025 – annuncia – sarà l’anno del Salesi». In attesa del nuovo che sarà, si concentra sul vecchio, sdoppiato tra l’essere un’eccellenza sanitaria regionale, e il restare costretto in una struttura provata da quasi un secolo di vita.

Un dualismo nel quale s’innescano le carenze, denominatore comune di tutti gli ospedali d’Italia, e le lentezze burocratiche nella messa in pratica degli investimenti. Nello squadernare il suo manifesto d’intenti, il dg indirettamente ammette che in via Corridoni, in cui si trova, dal 1933, il materno-infantile, si sta come in un limbo, con macchinari obsoleti, scarsa manutenzione e il miraggio del trasloco a Torrette. «Quando dico che sarà l’anno del Salesi è questo che intendo: devo migliorare l’esistente senza sprecare risorse in vista del trasferimento del 2026». Sintesi ardua. Gozzini tenta di garantirla con un gruppo dedicato a quella metamorfosi, che si sarebbe dovuta concludere nel 2022. In squadra, al suo fianco, si schierano un ingegnere clinico, il servizio provveditorato, l’ufficio tecnico.

La rigenerazione

Muove la prima pedina sullo scacchiere d’una rigenerazione in corsia che non vuole essere un insieme di soluzioni tampone. Annuncia, il dg: «Entro la primavera la Ginecologia di Andrea Ciavattini verrà trasferita a Torrette, 12 posti letto ricavati dagli 84 previsti dal decreto legge 34 del 2020, che contemplava interventi urgenti in materia sanitaria. Erano gli anni difficili del Covid». Dà seguito al ragionamento: «Là verranno eseguite operazioni programmate e non i cesarei, perché i bambini – mette in chiaro – continueranno a nascere nel polo sanitario del Viale». Il tassello successivo è connesso al precedente, con il direttore che torna ad applicare la formula anti-spreco: «Saranno due le nuove sale parto, modulari e snelle nella realizzazione: un milione d’investimento e il via entro l’estate». Saranno smontabili, per essere poi risistemate in via Conca. Una scelta che dovrebbe annullare la distanza di quattro piani – da allerta rossa per gli ispettori del ministero – tra la sala per i cesarei d’urgenza e quella per i parti naturali, con un unico ascensore accessibile alle barelle. «Tutto – precisa – sarà concentrato in quelle due strutture componibili». Per rimanere in tema di natalità, conferma quello che ritiene un suo vanto: «Ai primi di febbraio a Torrette verrà attivato il nucleo Pma, dedicato alla procreazione medicalmente assistita. Si aprirà al sesto piano del corpo centrale. A fine gennaio verranno installate e collaudate le apparecchiature. Sarà un riferimento per tutte le Marche, un effetto amplificato dal fatto che a Pesaro il reparto analogo dovrà chiudere per permettere la realizzazione del nuovo ospedale».

Torna in via Corridoni e tira le somme, Gozzini: rammenta gli 8 milioni spesi per i lavori del Dl 34, strumentazione e manutenzioni. Dettaglia: «La nuova Tac verrà inaugurata a giorni, è costata 350mila euro di fondi Pnrr. La Risonanza, altri 1,3 milioni sempre di risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, verrà attivata entro l’anno. Il polifunzionale, un apparecchio radiologico da 140mila euro, funzionerà da aprile». Chiude il prospetto con i 600mila euro utilizzati per i ventilatori del reparto neonatale e gli 1,4 milioni per acquisti&interventi tra Villa Maria e Salesi.

La diatriba

Mette a tacere le polemiche con un secco «la pianta organica del pronto soccorso è ok». Una nota a margine per contenere la diatriba sul bimbo di tre anni rimasto tutta la notte su una sedia in attesa di essere visitato. Ricorda le tre assunzioni più recenti, a tempo indeterminato: ginecologo, pediatra, anestesista. Passa alle posizioni a contratto: un diabetologo, un onco-ematologo e un neuropsichiatra per i disturbi alimentari. Per ridurre le liste d’attesa della Chirurgia Pediatrica, di Giovanni Cobellis, mette in conto l’entrata in corsia di due infermieri e di un medico dedicati.

Le provette

Sul turn over insiste: «Andranno inseriti 12 infermieri, 6 ostetriche e 2 operatori sanitari». Numeri che somma a quelli del 2024: i 25 infermieri e le 7 ostetriche. Fa scattare il rientrato allarme sul laboratorio analisi in fase di smantellamento, con le provette processate in via Conca. «È l’hub di riferimento. A Brescia, per esempio, elaborano gli esami del sangue di mezza Lombardia». Lo stesso principio della centralità lo applica al primario di Oculistica: «Vale quello di Torrette». L’ampliamento della Terapia intensiva in Rianimazione, un progetto ambizioso dell’era Caporossi, prevede sei posti in più dalla prossima primavera. Nell’anno del signore della transizione.




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »