Il rettore dell’università di El Salvador in visita alla “d’Annunzio” per il progetto Castes
Domani, venerdì 30 maggio alle ore 10, il campus universitario di Chieti ospiterà la delegazione dell’Università di El Salvador (Ues), ricevuta dal prorettore Tonio Di Battista nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale Castes. L’iniziativa, finanziata dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, è finalizzata all’istituzione e allo sviluppo del corso di laurea in Ingegneria geologica nella Ues.
A guidare la delegazione il rettore della Ues, Juan Rosa Quintanilla, accompagnato dalla vice-decana della facoltà di Agronomia, Rosy Francisca Alvarenga, e dal presidente dell’Assemblea generale universitaria, Carlos Villalta. Il gruppo concluderà a Chieti una missione avviata nei giorni scorsi a Palermo, dove ha incontrato le autorità accademiche e diplomatiche per un bilancio dell’ultimo anno del progetto, in scadenza nel 2026.
Il progetto, avviato nel 2020 in collaborazione con il dipartimento di Scienze della terra e del mare dell’Università di Palermo, coinvolge attivamente docenti e ricercatori del settore di geologia e petrografia applicate della “d’Annunzio”.
«È con grande orgoglio che accogliamo i colleghi della Ues – spiega Mario L. Rainone, coordinatore del progetto per l’università di Chieti – con i quali abbiamo costruito una collaborazione scientifica e didattica, ma anche un’amicizia sincera». Al momento, tre visiting professor della Ues sono ospiti a Chieti per lavorare su idrogeologia, rischio da frana, risposta sismica locale, mineralogia e petrografia applicata. «Grazie a questo scambio – continua Rainone – oltre dieci studenti del corso in Scienze e tecnologie geologiche si sono già laureati, arricchiti da un’esperienza internazionale concreta».
«Questo progetto è un segnale della vivacità scientifica e didattica del nostro nuovo dipartimento di Scienze – aggiunge il direttore Marcello Buccolini – un dipartimento che unisce tematiche ambientali e della salute, con un respiro internazionale e una forte identità disciplinare».
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