il regista Consorte chiede la sostituzione del commissario ad acta
Si complica la vicenda giudiziaria sull’autenticità del guerriero di Capestrano: il regista Alessio Consorte, tramite il suo legale, l’avvocato Luca Presutti del foro di Sulmona, ha inviato formale richiesta di sostituzione della professoressa Valeria Acconcia, nominata commissario ad acta lo scorso marzo dal rettore dell’università “G. d’Annunzio” per dare esecuzione alla sentenza del Tar di Pescara n. 60/2025.
Il 20 giugno prossimo in occasione dell’udienza si valuterà la sostituzione del commissario ad acta.
La sentenza imponeva al Ministero della cultura di consegnare al regista Alessio Consorte i risultati delle analisi chimiche con metodo XRF effettuate sul Guerriero, sul torso femminile e su alcune stele italiche. Ma, ad oltre un mese dalla scadenza dei termini (fissati al 5 aprile 2025), la documentazione non sarebbe ancora stata consegnata.
La richiesta di sostituzione del commissario ad acta, come spiegato dall’avvocatoPresutti, è scatutita dal fatto che “la prof.ssa Acconcia non abbia compreso che la funzione del commissario ad acta, che non è quella di rimettere in termini l’amministrazione per provvedere, ma è quella di sostituirsi all’amministrazione per svolgere attività che l’amministrazione stessa, pur dovendo, non ha svolto a suo tempo. Successivamente, la professoressa ha scritto anche alla società Assing Italia, da lei definita come “incaricata nel 2005 di effettuare indagini in collaborazione con l’allora Soprintendenza per l’Abruzzo e il Cnr”, nonché proprietaria dello strumento utilizzato per le analisi, chiedendo con urgenza i file originali delle analisi XRF e XRD. L’Assing, per voce del dottor Andrea Bianco, ha inviato solo i file XRF, precisando che “la Assing spa ha fornito la strumentazione e il servizio per la campagna di analisi come partner di una convenzione Cnr–Assing” (e non con la Soprintendenza, ndr). Gli stessi file erano già stati resi pubblici nel documentario-inchiesta di Alessio Consorte “Il Guerriero mi pare strano”, con tanto di citazione dell’autrice delle misurazioni: la dottoressa Tilde De Caro del Cnr”.
“Centinaia di persone mi chiedono notizie circa i documenti scientifici in possesso del Ministero che attesterebbero l’autenticità del Guerriero e degli altri reperti in questione – il regista Alessio Consorte – . Ad oggi, gli unici dati scientifici disponibili, sollevano seri dubbi sull’autenticità del Guerriero e della Dama: la presenza di elementi come scandio, rubidio, titanio, rame, l’alterazione dello stronzio, l’assenza di elementi atmosferici sulla statua, tracce di pittura originale (bianco di gesso) sui punti di rottura, insieme alla lettera di padre Antonio Ferrua, che riporta la “notizia” della truffa eseguita nel 1934, portano a una conclusione sempre più chiara: il Guerriero di Capestrano è un falso di epoca fascista”.
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