il Rapporto Censis lancia l’allarme
Un tema sempre caldo a Roma è quello della sicurezza. Non hanno fine gli articoli, le notizie nei telegiornali, le grida di allarme rilanciate sui social da parte di chi abita e vive nella capitale di Italia.
Tanti gli articoli che anche noi pubblichiamo relativi ai borseggiatori sui mezzi pubblici, di furti all’interno delle attività commerciali fino a farle chiudere come recentemente annunciato da “Buone Maniere” a Centocelle, negli appartamenti con effrazioni addirittura in pieno giorno o con le persone all’interno delle proprie case oppure con tecniche poco note come quella della colla.
Questo tema è sempre più presente all’interno delle riunioni di condominio dove spesso vengono proposte le più svariate soluzioni per garantire più sicurezza con tutte le difficoltà derivanti dal mettere tutti d’accordo, cose ben note a chi abitualmente frequenta queste assemblee.
Tecnologia e sicurezza
Proprio per far fronte a queste esigenze, negli ultimi anni si stanno diffondendo anche a Roma tecnologie avanzate con sistemi di sicurezza per complessi residenziali.
Non si parla più soltanto delle classiche telecamere, ma di sistemi intelligenti in grado di rilevare comportamenti sospetti in tempo reale, gestire gli accessi in modo controllato, e allertare tempestivamente le autorità o gli addetti alla vigilanza.
Queste soluzioni rispondono concretamente a problematiche quotidiane: ingressi non autorizzati, furti nei garage o nelle cantine, danneggiamenti nelle aree comuni, fino a episodi di violenza o vandalismo.
L’obiettivo non è solo quello di intervenire dopo un fatto, ma di prevenire e rendere gli spazi condivisi più sicuri per tutti gli abitanti.
Investire in strumenti di sorveglianza moderni significa anche migliorare la qualità della vita nei quartieri e restituire ai cittadini quella serenità che troppo spesso viene messa a dura prova.
In una città complessa e dinamica come Roma, dove le sfide legate alla sicurezza urbana si intrecciano con quelle della convivenza nei grandi complessi residenziali, adottare strumenti adeguati può davvero fare la differenza. La tecnologia, se ben integrata, diventa un alleato prezioso per cittadini e amministratori.
Il Rapporto Univ-Censis 2025 sulla Sicurezza Fuori Casa
Proprio in questi giorni, Roma è stata il palcoscenico della presentazione del Primo Rapporto Univ-Censis “La sicurezza fuori casa” (2025), un documento che getta luce sulla percezione di insicurezza e sull’aumento dei reati nelle città italiane, con la Capitale in prima linea.
Realizzato dalla Fondazione Censis in collaborazione con UNIV (Unione Nazionale Imprese di Vigilanza e Servizi di Sicurezza) e presentato il 7 maggio 2025 presso la sede di Confcommercio a Roma, il rapporto dipinge un quadro preoccupante: la paura di uscire di casa è una realtà per milioni di italiani, e Roma si conferma epicentro di questa crisi.
Secondo il rapporto, disponibile in formato PDF sul sito ufficiale del Censis, il 75,8% degli italiani ritiene che negli ultimi cinque anni sia diventato più pericoloso camminare per strada.
Un dato che a Roma assume contorni ancora più netti, dove l’alta densità urbana e il Giubileo 2025 amplificano le preoccupazioni. Non sorprende che il 38,1% degli italiani abbia rinunciato almeno una volta a uscire di casa per timore di aggressioni o furti, con i giovani (52,1%) particolarmente inclini a limitare le proprie attività sociali.
Le donne
Le donne sono le più colpite: il 67,3% dichiara di provare paura quando torna a casa di sera o di notte. A Roma, questa percezione è aggravata da episodi di cronaca e da luoghi percepiti come insicuri, come stazioni e mezzi pubblici.
Il rapporto rivela che il 25,6% delle donne ha subito molestie sessuali, il 23,1% è stato vittima di scippi o borseggi, e il 29,5% è stato seguito da uno sconosciuto.
Questi numeri sottolineano una vulnerabilità che richiede interventi urgenti, specialmente durante il 2025 con l’afflusso di milioni di pellegrini per il Giubileo.
A Roma il maggior numero assoluto di reati
Sul fronte dei reati, il rapporto conferma un trend in crescita. Nel 2024, in Italia sono stati denunciati 2.388.716 reati, con un aumento del 3,8% rispetto al 2019. Le violenze sessuali hanno registrato un incremento del 34,9% negli ultimi cinque anni, con 6.587 casi denunciati solo nel 2024.
Roma si distingue come la città con il maggior numero assoluto di reati: 271.033 denunce, pari all’11,3% del totale nazionale, equivalenti a 64,1 reati ogni 1.000 abitanti.
Tra questi, spiccano le rapine in pubblica via (+24,1%, 16.510 casi) e i borseggi (+2,6%, 140.690 casi), con un aumento significativo in crescita continua dal 2021 dei borseggi sui mezzi pubblici, come indicano i rapporti del Ministero e le analisi pubblicate da L’Eurispes.
La vigilanza privata
Un altro aspetto emerso dal rapporto è il ruolo crescente della vigilanza privata.
Il 74,4% degli italiani considera gli operatori di sicurezza privata indispensabili per la sicurezza urbana, e quasi 8 milioni di persone hanno ricevuto assistenza da una guardia giurata in situazioni di pericolo.
A Roma, questa tendenza è visibile durante grandi eventi, come i funerali di Papa Francesco nell’aprile 2025, dove la collaborazione tra forze dell’ordine e vigilanza privata ha garantito ordine pubblico.
Il rapporto Univ-Censis non si limita a fotografare il problema, ma lancia un monito: con il Giubileo 2025, Roma deve affrontare una sfida senza precedenti.
L’aumento dei turisti e dei pellegrini rischia di amplificare i reati predatori come borseggi e scippi, rendendo necessarie misure di sicurezza più robuste.
I numeri del Rapporto Univ-Censis sono un campanello d’allarme per Roma, chiamata a una prova cruciale. La Capitale deve agire rapidamente per garantire la sicurezza di residenti e visitatori.
Investimenti in videosorveglianza, illuminazione pubblica e presidi di sicurezza sono passi nella giusta direzione, come sottolineato da Francesco Greco, delegato alla sicurezza di Roma, che in un’ intervista a Il Sole 24 Ore evidenzia l’uso di videosorveglianza con intelligenza artificiale per rispondere tempestivamente ai reati. Serve uno sforzo coordinato per trasformare Roma in una città dove la paura non abbia l’ultima parola.
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