Liguria

Il racconto del Festival e gli artisti liguri


È iniziata domenica scorsa e proseguirà fino all’inizio della settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo, ‘Il racconto del Festival e gli artisti liguri’, quattro appuntamenti per approfondire la storia della musica genovese e ligure e degli interpreti che hanno preso parte al festival della canzone italiana.
Dagli anni Cinquanta con le prime esibizioni di Natalino Otto, fino ai giorni nostri con gli esponenti del panorama genovese che si preparano a calcare il palco dell’Ariston per la prima volta, un approfondimento per riscoprire la kermesse canora. Perché Sanremo è Sanremo.

Questa settimana andiamo alla scoperta degli anni ’70 e ’80 che hanno visto arrivare sul palco dell’Ariston cantanti e gruppi destinati a fare la storia della canzone italiana.

Il record di partecipazioni a cavallo tra i due decenni spetta, per distacco, ai Ricchi e Poveri, sinonimo di hit indimenticabili. Nel 1970 esordiscono con “La prima cosa bella” piazzandosi al secondo posto per poi inanellare altre tre partecipazioni consecutive: nel 1971 con l’indimenticabile “Che sarà” (ancora secondo posto), nel 1972 con “Un diadema di ciliegie” e nel 1973 con “Dolce frutto”.
Tornano a Sanremo nel 1976 con “Due storie di musicanti” per poi prendersi una pausa festivaliera fino al 1981 quando salgono di nuovo sul palco dell’Ariston con la leggendaria “Sarà perché ti amo”.
La vittoria arriva nel 1985 con un altro brano entrato nel costume nazionale: “Se m’innamoro”.
In chiusura di decennio ’80 collezionano un altro filotto di partecipazioni al Festival: nel 1987 con “Canzone d’amore”, nel 1988 con “Nascerà Gesù” e, infine, nel 1989 con “Chi voglio sei tu”.

Sono cinque, invece, le partecipazioni dei Matia Bazar, altra colonna del canzone italiana in quegli anni.
L’esordio è datato 1977 con “Ma perché” che, nonostante il poco successo raccolto all’Ariston, raccolse un grande successo tra i giovani. L’anno dopo, invece, arriva la vittoria con “…e dirsi ciao”.
Nel 1983 è il momento di una pietra miliare della musica d’autore, quella “Vacanze romane” che, non a caso, si aggiudicò il Premio della Critica.
Tornarono poi a Sanremo nel 1985 con “Souvenir” e nel 1988 con “La prima stella della sera”.

Il 1971 porta in dote la seconda partecipazione festivaliera dei New Trolls, altro gruppo cardine della scena genovese di quegli anni e del panorama ‘prog’ italiano. Vanno a Sanremo con “Una storia”, per poi stare lontani dall’Ariston fino al 1985 quando tornano con “Faccia di cane” scritta, tra gli altri, anche da Fabrizio De André. Nel 1988 sono ancora a Sanremo con “Cielo chiaro”.

Gli anni ’70 e ’80 in quel di Sanremo sono periodo di grandi band, di hit indimenticabili, ma anche di artisti meno tramandati nonostante in quel periodo avessero riscosso un notevole successo.
Il ventennio si apre nel 1970 con Nino Ferrer, pseudonimo di Agostino Arturo Maria Ferrari, nato in una delle famiglie più facoltose di Genova e con un discreto successo ottenuto in Francia. Amante del jazz e della musica di livello, con l’arrivo del successo si trovò anche a partecipare al Festival di Sanremo, prima nel ’70 con “Re di cuori” insieme a Caterina Caselli e anche l’anno successivo con “Amsterdam” insieme a Rosanna Fratello.

Nel 1972 si scrive un’altra pagina di storia della canzone genovese con la partecipazione variopinta e disordinata dei Delirium di Ivano Fossati che portano sul palco dell’Ariston la loro “Jesahel” e una performance in pieno stile hippie con tanto di un ragazzo portato a Sanremo (e sul palco) per puro caso, incontrato mentre faceva l’autostop sull’Aurelia.

Altra band a suo modo storica sono i J.E.T., da cui poi nacquero i Matia Bazar. Nel 1973 partecipano al Festival di Sanremo con “Anikana-o”, brano che non arriva alla serata finale, ma viene poi portata al successo mondiale da Cerrone.

Due le partecipazioni di Sandro Giacobbe che nel 1976, periodo di massimo successo, arriva secondo con “Gli occhi di tua madre”. Torna poi al Festival per la seconda volta nel 1983 con “Primavera”.

Meno conosciuto Ivano Calcagno, originario di Albisola, che nel 1984 va a Festival tra le Nuove Proposte con “Principessa delle rose”, brano dedicato alla nonne che aveva un bar nel porto di Savona. Torna due anni dopo, nell’86, sempre tra le Nuove Proposte, con “Quando l’unica sei tu”.

Savonese è anche Franco Fasano, di Albenga, che esordisce al Festival come autore e cantante nel 1981 con “Un’isola delle Hawaii”. Partecipa ancora nel 1989 tra le Nuove Proposte con “E quel giorno non mi perderai più” che si piazza al terzo posto.

Nome ben più noto è quello di Cristiano De André, figlio di Fabrizio, che partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con “Bella più di me” che si aggiudica il Premio della Critica classificandosi quarta nella sezione Giovani.

Al Festival di Sanremo, nel 1984, trovano spazio anche i Trilli che, per una volta, mettono da parte la canzone dialettale per portare in gara il brano “Pomeriggio a Marrakech”. Partecipazione che, forse più di ogni altra, sancisce il legame tra Sanremo e Genova nel nome della cultura pop e della canzone in ogni sua forma.




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »