Politica

il racconto degli ultimi giorni dello stilista

“Le complicanze degli ultimi mesi ne avevano provato il fisico, era dimagrito parecchio […] A portarselo via è stata un’insufficienza epatica fulminante“. Così scrive il Corriere della Sera a proposito di Giorgio Armani, scomparso giovedì 4 settembre all’età di 91 anni. E mentre Milano inizia a salutarlo con la camera ardente aperta oggi e domani, trapelano voci sul declino che avrebbe portato lo stilista al decesso.

A proposito dell’insufficienza epatica la testata ricorda come fosse “diventata sempre più difficile da controllare” su un fisico già messo alla prova dalla broncopolmonite virale che a giugno lo aveva portato a essere ricoverato e a una convalescenza a casa obbligandolo ad assentarsi per la prima volta nella sua carriera dalle sfilate di Milano e Parigi. Circostanza che comunque non gli aveva impedito di controllare da remoto tutti i dettagli del suo lavoro.

“Dopo la convalescenza di giugno si era ripreso” scrive ancora il Corriere, tanto che “a tutti aveva dato l’idea di essere in ripresa“. L’11 luglio aveva festeggiato il compleanno con una piccola festa in famiglia ma pochi giorni dopo “sono cominciate le complicazioni al fegato, che già quindici anni fa lo avevano messo in difficoltà con una brutta patologia dalla quale era uscito consapevole di dover sempre stare attento all’alimentazione e alla cura”. Ecco quindi che Armani ha iniziato a perdere peso, “ma non la tenacia” ricorda il giornale, e per questo “nei giorni buoni” si collegava con i propri fedelissimi per farsi aggiornare su tutto: dalle trattative per l’acquisto della Capannina alla messa a punto dei look.

Poi le cose sono precipitate lunedì scorso: “Martedì aveva anche voluto vedere ancora qualche immagine dello show, approvando e sorridendo”. Infine giovedì la situazione sarebbe d’improvviso peggiorata sul suo fisico debilitato, e Giorgio Armani si è spento.


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