Cultura

Il Quadro di Troisi torna con il nuovo album “La commedia”. Ascolta il singolo “La terra”

A quattro anni di distanza dall’omonimo disco di debutto, torna Il Quadro di Troisi, il progetto di Eva Geist (Andrea Noce) e Donato Dozzy (Donato Scaramuzzi), a cui si aggiunge ora in pianta stabile Pietro Micioni. Il nuovo album “La commedia” uscirà venerdì 29 marzo per 42 Records e e Raster Media. Disponibile il preorder su Bandcamp, in versione Lp e in formato cd.
Oggi è uscita la seconda anteprima dal nuovo lavoro della band: proprio come “La verità”, anche “La terra” è una canzone che parla della contemporaneità ma in ambito relazionale. Come in un viaggio nel tempo, la musica de Il Quadro di Troisi alterna i suoni del presente a un’estetica orgogliosamente citazionista. La canzone italiana da Sanremo degli anni 80 opposta alla musica elettronica che si balla nei club di Berlino: un incontro/scontro da cui nasce un’armonia unica. Con questo brano, l’ex-duo formato da Donato Dozzy e Eva Geist è diventato ufficialmente un trio con l’ingresso in pianta stabile di Pietro Micioni.
Ascolta qui sotto lo stream di “La terra”.

“La commedia” è un album che – spiega una nota del gruppo – vuole raccontare la vita in tutte le sue sfaccettature e che segna un deciso passo avanti verso un linguaggio musicale ancora più autoriale e personale, in cui gli elementi che da sempre contraddistinguono il sound della band – un approccio alla forma canzone che si riallaccia direttamente a certa tradizione italiana e un suono spiccatamente elettronico – si fondono ancora di più in un mix unico, seducente ed elegante”.

Il Quadro di Troisi è un progetto di Eva Geist e Donato Dozzy, nato dalla corrispondenza tra i due artisti sul compianto attore e regista Massimo Troisi.
Questo scambio è diventato presto una fonte ispirativa di identificazione che si è intrecciata con il progetto, i cui testi sono sensibili e sfaccettati, si adattano perfettamente alle frasi musicali e scorrono come un monologo cinematografico tratto dall’opera dello stesso Troisi.
L’album d’esordio omonimo “Il quadro di Troisi” (2020) è uno dei più significativi album pop italiani degli ultimi anni, una raccolta di ampio respiro che ripercorre decenni di storia musicale del Belpaese e dona loro nuova freschezza e vigore, individuando un carattere autoriale di assoluto spessore. Da un lato si ha Eva Geist, l’interprete e l’autrice, l’anima duttile e sofisticata delle canzoni, la guida a un universo lirico dal grande impatto figurativo, che sa tradurre perfettamente il suo complesso parco di riferimenti in quadri dal tocco simbolico/surrealista (personalizzando quindi la lezione di figure di spicco del pop italiano quali Battiato, Alice, Battisti, i Matia Bazar). Dall’altro troviamo Donato Dozzy, l’arrangiatore e il compositore, il fantasista dei sintetizzatori che gestisce con la forza dell’esperienza e il coraggio dello sperimentatore, lasciando che gli anni 80 del synth-pop e dell’italo-disco diventino il combustibile di strutture sì in fuga dal dancefloor, ma dense di un senso dell’avventura e una larghezza di vedute che la co-produzione di Pietro Micioni della Twilight (se vi ricordate di Gazebo e di Mike Francis, sapete di chi si parla) e l’impiego di un vasto organico acustico spingono oltre gli steccati eighties di partenza. La sinergia dei due funziona con rara chiarezza, si concretizza in canzoni per cui il pop è materia eterna e allo stesso tempo campo di ricerca, il terreno privilegiato su cui organizzare un linguaggio di apparente minimalismo, ma di strisciante complessità.




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