Il punto sull’economia della Romagna nei primi mesi del 2025 – Forlì24ore.it

La Camera di commercio della Romagna delinea il quadro dei primi mesi del 2025 relativi al territorio Romagna e alle province di Forlì-Cesena e Rimini, valorizzati dalle previsioni sullo scenario
Il contesto generale e lo scenario – Fonte Prometeia
L’Istat ha diffuso la stima del PIL relativa al secondo trimestre, che vede un arretramento dello 0,1% rispetto al primo (+0,4% la crescita sul trimestre corrispondente). Un risultato non totalmente inatteso ma certamente peggiore nelle dimensioni e comunque preoccupante: nel Rapporto di Previsione di giugno Prometeia aveva già previsto un rallentamento nella crescita (allo 0,1% dallo 0,3% del Q1) ma la frenata è stata più intensa. Risultato che sarebbe stato determinato da una contrazione del valore aggiunto sia del settore agricolo che industriale, mentre quello dei servizi sarebbe rimasto stazionario. Dal lato della domanda, si rileva un contributo positivo della componente nazionale e un apporto negativo della componente estera netta.
Queste prime informazioni confermano un quadro congiunturale che vede sommarsi ad una ripresa molto debole della domanda interna, quasi interamente sostenuta dagli interventi finanziati coi fondi PNRR al netto dei quali gli investimenti risulterebbero in contrazione, una domanda estera zavorrata dai dazi, effettivi e minacciati.
Secondo le ancora incomplete informazioni sull’interscambio commerciale, infatti, le esportazioni nel secondo trimestre si sarebbero contratte rispetto al primo, quando invece avevano registrato un sussulto positivo, anche come anticipazione delle nuove tariffe doganali che si temeva sarebbero state introdotte.
Un’interpretazione avallata dai risultati non uniformi registrati nel secondo trimestre dai maggiori paesi europei: mentre Spagna (+0,7%) e Francia (+0,3%) hanno registrato una crescita del PIL anche superiore alle attese, Italia e Germania sono risultate le più deboli, entrambe con un arretramento dello 0,1%. La debolezza pregressa del settore industriale e la maggiore esposizione all’interscambio con gli USA, da un lato, a fronte della maggiore forza della domanda interna, dall’altro, spiegano queste diverse performance.
Secondo le ultime stime di Prometeia (luglio 2025) la crescita dell’economia mondiale (PIL) si attesterà intorno al 2,7% nel 2025 e al 2,6% nel 2026, nell’area euro la crescita è prevista intorno all’1,2% nel 2025 e all’1,1% nel 2026 mentre in Italia è stimata per lo 0,6% nel 2025 e lo 0,7% nel 2026.
“Il nostro Osservatorio Economico conferma un quadro complesso e incerto, che però mostra segnali di resilienza e indica la strada da percorrere per le imprese. I dati dei primi mesi del 2025 evidenziano come il nostro sistema economico, nell’area della Romagna e nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, stia affrontando le sfide con determinazione. Tuttavia, non possiamo ignorare le complessità dello scenario, come lo shock legato ai dazi imposti dagli USA che pregiudicano il commercio mondiale e le altre dinamiche geopolitiche – commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna –. Tutto questo non deve, però, distoglierci dalle nostre priorità. È proprio in momenti come questi che dobbiamo concentrarci con maggiore lucidità sulle leve di sviluppo a nostra disposizione e l’attenzione deve essere fortemente rivolta a due aree di investimento fondamentali: formazione e tecnologia. Gli investimenti in formazione sono un’esigenza imprescindibile per affrontare la transizione che stiamo vivendo. Dobbiamo fare in modo che le nostre piccole imprese e i nostri lavoratori acquisiscano le competenze necessarie per innovare e competere in un mercato in continua evoluzione. Allo stesso tempo, incentivare gli investimenti in tecnologia è la chiave per aumentare la nostra competitività. percorsi come questi, che si muovono trasversalmente su tutti i settori del nostro territorio, sono le strade che possono ragionevolmente dare le maggiori chance di sviluppo. La Camera di commercio della Romagna continuerà a essere al fianco delle imprese per sostenerle in questi investimenti fondamentali per il futuro della nostra economia”.
I dati aggiornati della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
Sintesi
In un contesto internazionale e generale decisamente complesso e incerto, nei primi mesi del 2025 il sistema economico dell’area Romagna Forlì-Cesena e Rimini ha fatto rilevare diffusi segnali difficoltà e alcuni segnali positivi.
Il periodo di analisi è stato caratterizzato dai seguenti trend:
– sostanziale stabilità delle imprese attive e lieve aumento delle localizzazioni
– livelli che si confermano comunque elevati di imprenditorialità
– crescita del tasso di occupazione (dati anno 2024)
– calo del tasso di disoccupazione (dati anno 2024)
– crescita delle ore autorizzate di Cassa integrazione
– calo della produzione industriale
– aumento delle esportazioni
– crescita delle presenze turistiche
Secondo gli scenari Prometeia, aggiornati a luglio 2025, al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2025 indicano però nel corso dell’anno un andamento in recupero del valore aggiunto, sostanzialmente in linea con le precedenti stime di aprile, che dovrebbe attestarsi intorno al +0,6% (+0,8% per l’Emilia-Romagna, +0,7% per l’Italia).
Dettaglio
Al 1/1/2025 la circoscrizione territoriale della Camera di commercio della Romagna, che interessa le province di Forlì-Cesena e di Rimini, ha una superficie complessiva di 3.300 kmq e comprende 57 comuni; la popolazione residente ammonta a 734.293 abitanti, di cui l’11,3% ha nazionalità straniera.
Nel 2023 la stima del valore aggiunto nominale (dati Istituto Tagliacarne) del territorio Romagna è pari a 24,7 miliardi di euro (+6,0% sul 2022), con un valore aggiunto pro-capite di 33.789 euro; l’export complessivo dell’anno 2024, a valori correnti, ammonta a 7,4 miliardi di euro (-2,2% annuo) mentre nel primo trimestre del 2025 risulta di 1,8 miliardi di euro (+0,9% sullo stesso periodo dell’anno precedente).
Al 30/06/2025 sono attive, nel complesso, 70.111 imprese (sedi), sostanzialmente stabili rispetto al 30/06/2024 (-0,2%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 96 imprese attive ogni mille abitanti (87 in Emilia-Romagna, 86 in Italia).
Secondo gli scenari Prometeia, aggiornati a luglio 2025, nel complesso, l’area Romagna (FC-RN) ha fatto registrare nel 2024 una stabilità del valore aggiunto stimato, rispetto al +0,1% regionale e al +0,5% nazionale.
Al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2025 indicano un andamento in recupero del valore aggiunto complessivo, sostanzialmente in linea con le precedenti stime di aprile, che dovrebbe attestarsi intorno al +0,6% (+0,8% per Emilia-Romagna, +0,7% per l’Italia).
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