Il prof Addeo incolpa Chat GPT per le minacce alla figlia di Giorgia Meloni
Il professore di tedesco di Marigliano, in provincia di Napoli, Stefano Addeo aveva scritto sui social: «Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola», riferendosi al recente femminicidio. Prima a Roma online aveva detto di averlo scritto nella notte, inorridito dall’idea che l’Italia inviasse armi a Israele e di averlo cancellato subito. «Mi rendo conto della gravità ma in classe non ho mai fatto politica», ha continuato il docente, «i miei studenti mi vogliono bene. Odio ogni forma di violenza, amo gli animali, faccio volontariato. È stato un errore». Poi ha aggiunto altri dettagli nell’intervista al TGcom24: «Su Whatsapp, Chat GPT, chiesi: “Fammi un messaggio brutto contro la Meloni”. Forse non sarei riuscito a partorirlo io se non l’avesse fatto Chat GPT, invece mi devo assumere le responsabilità, spero con conseguenze non gravissime, d’averlo pubblicato e averlo lasciato lì per qualche ora».
A Repubblica, il professore ha dichiarato: «Sono dipinto come un mostro, ma quel post è lontano dalla mia morale. Me ne assumo la responsabilità. Ma ora sono spaventato: mi minacciano, non posso uscire di casa».
Ha ricevuto una pioggia di insulti sui social, ma non solo: «Hanno tirato stamattina dei pomodori marci fuori al cancello, al vetro. Che anch’io devo denunciare queste minacce, non vorrei che qualcuno più esaltato di me possa fare altri gesti…».
E aggiunge parlando con il quotidiano: «È successo, ora non so più come fare. ChatGpt è stata più malefica di quello che pensassi. Io sono cattolico, animalista, assisto bambini malati in ospedale, sono vegetariano. La mia moralità e deontologia sono lontane da quelle parole. Sono di sinistra, ma questo non abilita messaggi di quel tipo. Ho dovuto cancellare tutti i social, mi vogliono picchiare. Sto ricevendo conseguenze bruttissime».
Addeo poi precisa: «Non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina. Ma non ritiro le mie idee politiche: non mi sento rappresentato da questo governo e non cambio idea neanche se mi imprigionano».
Intanto anche sul profilo di Matteo Salvini su X arrivano minacce alla figlia e lui commenta: «Un conto sono il confronto politico e la critica, anche accesi, sempre ammessi in democrazia. Tutt’altro conto sono le minacce e gli insulti, volgari, pesanti, schifosi ai familiari e ai bambini, che non c’entrano nulla. Questo non si può tollerare in alcun modo. Criticate pure me, lasciate stare i miei figli. Questo clima d’odio, alimentato anche da certa stampa e da certa politica, è preoccupante e va fermato, senza se e senza ma».
«Le minacce dimostrano che non siamo davanti a episodi isolati, ma a una spirale d’odio alimentata da un fanatismo ideologico che ha superato ogni limite. Nessuna divergenza politica, nessuna battaglia ideologica può mai giustificare l’attacco ai figli, ai bambini, alla parte più intima e sacra della vita di una persona».
Si attendono provvedimenti disciplinari per il professore, intanto il centrodestra insiste sulla pericolosità di questi attacchi. «Abbondano i cattivi maestri», dice Salvatore Deidda di FdI, «che si nutrono di odio e lo diffondono tramite la rete e nemmeno il Parlamento ne è esente: c’è chi definisce questo Governo e la maggioranza con aggettivi che, in un contesto normale, sarebbero da denuncia per diffamazione». Gli fa eco il capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri: «La pervicacia del professore ci fa capire quale faziosità e quale odio stiano alimentando le sinistre in Italia, con i loro atteggiamenti di intolleranza e di propaganda intrisa di menzogne». Matteo Renzi, leader di Italia Viva, intanto chiede il licenziamento del docente. Durante l’intervista il prof ha chiosato: «Mi mancano due anni e non volevo certo finire la mia carriera così».
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