Società

Il principe William, lo chef dell’Amazzonia e la lite sul menù vegano

Se il Principe William vuole un menu vegano, non è un capriccio da Reali, almeno non questa volta. Eppure, nonostante le motivazioni che possono sembrare sensate, la richiesta di Buckingham Palace pare abbia fatto infuriare uno chef dell’Amazzonia.

Per capire l’episodio, che sta rapidamente facendo il giro del mondo, c’è bisogno di un po’ di contesto. Il 5 novembre, a Rio de Janeiro, in Brasile, andrà in scena la cerimonia di premiazione dell’Earthshot Prize 2025, il premio lanciato dal Principe William in persona per finanziare progetti di impegno ambientale, ispirati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Va da sé, probabilmente, che il principe e il suo staff abbiano pensato che per la cena di gala degli awards, parlando di sostenibilità ambientale, fosse opportuno avere un menu 100% vegano, con un più basso impatto sul Pianeta. Probabilmente, però, il futuro re d’Inghilterra mai avrebbe pensato così di creare un piccolo incidente diplomatico.

Pare infatti che Saulo Jennings, cuoco appassionato della sua terra e degli ingredienti della cucina amazzonica che aveva già cucinato per la cerimonia di incoronazione di Re Carlo III presso l’Ambasciata britannica in Brasile, abbia rispedito la richiesta al mittente, offendendosi pure un po’. Impossibile per lui pensare a un menu amazzonico senza mettere in previsione il suo principale protagonista, il pirarucu.

Il pirarucu, anche chiamato paiche (o arapaima gigante) è un pesce molto grosso, uno tra i più grandi pesci d’acqua dolce del globo (arriva facilmente ai due metri di lunghezza), tipico del Rio delle Amazzoni, la dove lo chef Saulo Jennings procaccia le materie prime per la sua cucina autentica a chilometro zero e pensata anche come un ritorno alle origini.

Dunque attento a suo modo all’ambiente, ma non vegano. Lo chef, pare, inizialmente si è proposto di aggiungere un’opzione vegana al suo menu amazzonico, inserendo ingredienti come la radice di manioca, la foglia di jambu e le noci del Brasile. Ma il tentativo di mediazione non avrebbe trovato spazio: il menu della cena dell’Earthshot Prize 2025 non avrebbe dovuto contenere alcuna proteina animale. Così lo chef, coerente fino in fondo con la sua idea di cucina, ha semplicemente detto di no al Principe William, altrettanto coerente fino in fondo sulla sua scelta, e si è rifiutato di cucinare per la serata, sostenendo che la richiesta fosse «una mancanza di rispetto per la cucina locale e per la nostra tradizione culinaria».

«È come chiedere agli Iron Maiden di suonare il jazz», ha detto. «Non ho nulla contro i vegani o gli inglesi, ma non voglio abbandonare la mia missione culinaria». Insomma, non c’è stato spazio per ulteriori trattative: niente pirarucu, niente cena. E anzi, lo chef Saulo Jennings se n’è andato sbattendo la porta, indignato per il trattamento della cucina amazzonica e dei suoi ingredienti della tradizione, in funzione di una scelta vegana imposta a lui che, tutto sommato, della sostenibilità ha comunque fatto la sua chiave distintiva.

Le fonti ufficiali, in realtà, dicono che il cambiamento dello chef incaricato per la cena non ha a che fare con la scelta del menu, su cui il Principe William, comunque, non aveva alcun ruolo decisionale. Eppure, dal Brasile, arrivano voci insistenti che questa rottura abbia causato un piccolo incidente diplomatico. In ogni caso, il menu finale dell’Eartshot Prize di Rio de Janeiro sarà vegano.


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