Il primato di Sergio, dal Pantano alla laurea in Medicina
POTENZA – Con i suoi 24 anni, il lucano Sergio Lisena è sicuramente uno dei più giovani laureati in Medicina d’Italia, forse il più giovane della Basilicata. Ed essere riuscito a laurearsi – il 7 luglio scorso – nei tempi previsti lui lo attribuisce non solo alla propria attitudine allo studio – e, aggiungiamo noi, alle sue capacità – ma anche alla formazione scolastica dei primi anni. Vissuta alle elementari del Pantano di Pignola. «Sicuramente – dice – ho avuto un’ottima basi».
Un metodo di studio sviluppatosi da scolaro. E se si pensa a quanto si dice delle scuole dei piccoli centri – le “classi pollaio”, le aule come parcheggio – la vera notizia è questa, al netto della bravura di Lisena. «Ma sono stato anche fortunato – spiega – perché avendo fatto la primina sono capitato nelle classi dei nati nel 2000. Fossi andato in quelle del 2001, forse sarei capitato in una pluriclasse». Lisena ha poi proseguito a Potenza alle medie, poi al Liceo scientifico “Pasolini” (periodo di cui non conserva un gran ricordo). Intorno al terzo anno di liceo si appassiona allo studio della biologia e del corpo umano. E comincia a prepararsi al test dell’allora numero chiuso. Lo passa nel settembre 2019, a ottobre comincia lo studio all’Università di Roma di Tor Vergata. Ha bruciato i tempi («Da appassionato, pur essendo lo studio impegnativo e tosto, mi è sembrato facile»). Ha saggiato entrambi i grandi rami della medicina, la chirurgia e la pratica clinica. «Non ho avuto alcuna difficoltà in sala chirurgica, dove c’è anche un aspetto emotivo – racconta – Ma a me interessa la parte clinica, il rapporto con il paziente, sì lavorativo ma anche relazionale, di cura». Ed è un altro motivo per cui Lisena ha scelto Medicina: «Da quando ero piccolo ho sempre voluto aiutare gli altri».
Ora comincia la navigazione nel mare delle specializzazioni («Voglio essere sempre al massimo della preparazione. Dovrò fare test di specializzazione, affrontare cardiologia, internologia, dove curi il paziente nella sua interezza. Farò esperienza nelle guardie mediche». Si vede in ambito ospedaliero ma sogna anche uno suo studio. Come vede il futuro in Basilicata? «Sicuramente – risponde – ci sono ottime strutture, adatte potenzialmente ad arrivare a traguardi che non immaginiamo. Forse non sempre la gestione è ottimale, restano un po’ indietro». Secondo Sergio al San Carlo si potrebbero sfruttare i reparti con numerosi posti letto per fare tanti tirocini in medicina: «Al Policlinico di Tor Vergata, che è piccolo, di tirocinanti ce ne sono 200».
Ringrazia la famiglia («che mi ha sempre supportato»), il parroco don Antonio Meliante «importante nella mia esperienza e in generale nella comunità di Pantano». E lancia un messaggio: «Si dice sempre: i giovani non vogliono lavorare, ma non è così. Molti giovani vogliono fare, vanno date loro le giuste opportunità».
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