il primario dei piccoli cuori pronto a tornare a Roma
ANCONA Un terremoto scuote, ancora una volta, uno dei reparti più delicati dell’azienda ospedaliero universitaria delle Marche. Il dottor Sergio Filippelli, direttore di Cardiochirurgia e Cardiologia pediatrica, stando anche a quanto confermato dal direttore generale, Armando Marco Gozzini, sarebbe pronto a lasciare l‘ospedale di Torrette dopo un solo anno. Filippelli tornerà al Bambin Gesù di Roma, dove lavorava già dal 2009, e da cui aveva preso un periodo di aspettativa, dopo aver vinto il concorso ad Ancona.
Il medico era arrivato nel capoluogo per mettere fine a un periodo lungo e tormentato, che si era aperto quando era andato in pensione il precedente primario, il dottor Marco Pozzi. Un grave smacco per Torrette, che perde un’altra importantissima professionalità. Un colpo ancora più duro per il reparto, che resta di nuovo senza direttore, dopo un solo anno.
Le motivazioni
Non sono ancora chiare le motivazioni che avrebbero indotto Filippelli a ritornare sui suoi passi. Si vocifera che il professionista non si sia trovato particolarmente bene a Torrette. Alcuni parlano di malumori legati alla gestione e alla disponibilità delle sale operatorie. Dunque un passaggio non semplicissimo, quello ad Ancona, per un professionista che veniva da una grande realtà come quella romana. Quasi come se Filippelli non avesse percepito, qui a Torrette, un clima idoneo alle sue capacità e professionalità.
I più maliziosi aggiungono che il direttore potrebbe aver avuto, durante questo anno di lavoro, anche qualche malinteso interno al suo staff. Proprio quel gruppo di lavoro che Filippelli si era ripromesso di compattare e far crescere, durante la conferenza stampa convocata per il suo insediamento.
«Ho lo spirito di un direttore d’orchestra – aveva ribadito – Se un primo violino diventa un super- violino, allora ho compiuto il mio mestiere». Dalle parti della direzione generale si prova a distendere gli animi, adducendo motivazioni familiari al gesto del direttore. «Vuole tornare dove ha la sua famiglia, a Roma». Intanto Torrette si prepara a fare i conti con un nuovo, pesantissimo, buco.
I precedenti
I guai, per l’ospedale, sono iniziati già da diverso tempo. Prima, appunto, il caso del dottor Pozzi, con la Cardiochirurgia pediatrica rimasta sguarnita per mesi e due bandi di seguito per cercare di sostituirlo, perché al primo si era presentato un solo candidato. Poi, a marzo 2024, l’uscita di scena della dottoressa Lina Zuccatosta, che dopo 36 anni aveva lasciato la guida della Pneumologia di Torrette per trasferirsi al Cardarelli di Napoli.
Altro giro, altra partenza. Ad agosto del medesimo anno era toccato anche al primario di Medicina Nucleare, il dottor Luca Burroni. Il pezzo da 90 aveva lasciato le corsie marchigiane per andare a riempire una casella altrettanto prestigiosa, quella di direttore sanitario ad Alba. Nel frattempo, era riaffiorato un altro tema: dati i tagli di posti letto e prestazioni, molti professionisti erano stati costretti al travaso ed erano passati all’Inrca pur di salvaguardare gli interventi.
Era stato il caso, per esempio del dottor Trignani, a capo della squadra di Neurochirurgia. In quello stesso periodo il dottor Pascarella, l’ortopedico dei campioni, aveva annunciato di essere stato costretto a ridurre le sedute operatorie. A novembre 2024, l’ospedale aveva salutato un’altra eccellenza, con il pensionamento del primario di Cardiologia, il dottor Gian Piero Perna. Arriva dunque l’ennesima grana sulla scrivania del direttore generale, Armando Marco Gozzini, che si dice tranquillo: «Il turnover è positivo, la contaminazione di esperienze è tutto in questo lavoro». Nel frattempo, a Torrette, continua il valzer dei primari.