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Tommaso Manni

Dopo i genitori “progressisti” che non vogliono che i loro figli si fidanzino con elettori di destra, come rivelato da uno studio dell’Università Bocconi, ora arriva il preside “censore”.  Si chiama Leonardo Primus ed è il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Udine VI (Scuola Marconi) che sui social scriveva (1 ottobre 2021) di aver “scoperto che tra i miei amici virtuali (molto virtuali) ci sono 70 persone che hanno messo mi piace a Salvini, 34 che hanno messo mi piace alla Meloni”. E fra questi “alcuni miei ex alunni, ormai quasi trentenni” che ricorda esser stati “molto bravi a copiare ma forse avevano delle fragilità esistenziali irrisolte che io non avevo capito”.

 

 

Fragilità che, secondo il dirigente scolastico, porterebbero neanche a votare il centrodestra ma a seguirlo sui social. Per fortuna dall’alto della sua cattedra offre degli alibi. “Alcuni magari lo faranno per curiosità, diciamo, antropologica, per vedere cosa si è inventata oggi la Bestia o perché pensano di avere così una visione obiettiva e completa del panorama politico (!), tanto che seguono anche, per dire, Renzi, Di Maio e Conte”. Già potrebbe essere ma in realtà Primus non è così convinto che sia così per tutti.

 

 

“Ma per alcuni credo sia proprio una scelta evidente di campo, qualcuno risponde anche al Buongiorno della donna/madre/cristiana, con tanto di faccine”, caspita, meno male che non è ancora reato verrebbe da dire. E allora per non immischiarsi con tale “gentaglia” ecco la soluzione. “Provvedo a cancellarli, non se ne accorgeranno neppure, mi domando solo per quale recondita ragione mi abbiano chiesto l’amicizia, visto che siamo, diciamo così, antropologicamente agli antipodi”. Una bella lezione di democrazia virtuale a tutti i suoi alunni.


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