“Il Ponte sullo Stretto? È un monumento che Salvini ha fatto a se stesso. Dovevano investire in ospedali, che sono da Terzo Mondo, e collegamenti interni”: parla Pif
“Ad un livello così avanzato di progettazione e di finanziamento totale non ci siamo mai arrivati. Ora spero che tutti remino nella stessa direzione. Ad una fase così avanzata non si era mai arrivati. Mi piacciono le sfide”. Così il vicepremier e ministro dell’Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a Villa San Giovanni, dopo il via libera del Cipess per il Ponte sullo Stretto.
Ma c’è anche chi non ci sta. Il regista e attore palermitano Pif in una intervista a La Stampa ha detto: “È tutto da dimostrare che resti in piedi”.
E ancora: “È un modo per essere ricordato. Probabilmente pensa che realizzando il ponte si assicurerà una vita politica. È un momento a se stesso. Altrimenti non si spiega perché abbia cambiato idea. Fino a qualche tempo fa Salvini sosteneva che il problema non fosse ‘attraversare lo Stretto ma arrivare allo Stretto’. Me lo ricordo bene perché è stata la prima volta e probabilmente l’unica in cui mi sono trovato d’accordo con lui“.
Il punto è che “non ho mai sentito un siciliano lamentarsi per quei 20′ minuti di traghetto che peraltro fatti nell’orario giusto hanno anche un loro fascino romantico”.
Si parla di 13.5 miliardi” sono una bella cifra che, per l’appunto, non spenderei per collegarci ala Calabria. Li investirei per far si che la Sicilia diventi una regione di un Paese europeo e non dell’Africa centrale. Per esempio si potrebbe cominciare dagli ospedali siciliani che sono a livello del Terzo Mondo”.
Infine: “Sarebbe stato meglio concentrarsi sulla viabilità interna. Per arrivare a Trapani da Messina ci vogliono 8 ore. La Sicilia va liberata dia pullman e dai treni a gasolio. Fatto questo, poi riparliamo del Ponte sullo Stretto”.
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