Marche

il Pm presenta il conto, 29 indagati

CASTELRAIMONDO Case costruite senza la necessaria autorizzazione paesaggistica, in 29 finiscono nei guai. L’indagine è partita quando i carabinieri forestali hanno notato una piscina in un giardino condominiale, da lì gli accertamenti sono stati estesi anche al condominio e ad altre abitazioni limitrofe. L’area interessata è quella della lottizzazione denominata PL7 Ripalta in località Torre del Parco.

L’accertamento

Tra fine giugno e i primi di luglio scorsi i carabinieri forestali di Matelica hanno notificato a 29 indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e in queste settimane 13 di loro hanno chiesto di essere interrogati (qualcuno ha presentato memorie difensive) per chiarire la propria posizione in merito alle contestazioni mosse dalla Procura. Il reato ipotizzato è quello di attività urbanistico-edilizia in assenza di autorizzazione paesaggistica e lottizzazione abusiva.

Le indagini sono iniziate nel 2023, i militari avevano eseguito un controllo edilizio scoprendo l’esistenza di una piscina in un giardino condominiale che sarebbe stata realizzata senza titolo edilizio e autorizzazione paesaggistica.

Dai riscontri documentali più approfonditi è emerso che la piscina ricadeva in un’area dove c’erano diverse costruzioni, realizzate dagli inizi degli anni 2000 e proseguiti sino al 2024.

Nello specifico i Forestali hanno rilevato che i fabbricati, condominiali e monofamiliari, alcuni anche di pregevole fattura, erano stati edificati senza tenere conto che la zona su cui insistevano, era sottoposta al vincolo detto “Galassino” che tutela le aree di notevole interesse pubblico. La zona, appena fuori dal centro di Castelraimondo proseguendo verso Camerino, rientra nell’alta Valle del fiume Potenza ed è su quel territorio che comprende anche i vicini comuni di Fiuminata, Sefro, Esanatoglia, Matelica, Pioraco, Camerino, San Severino e Gagliole che insiste il vincolo paesaggistico.

Per gli investigatori nel corso degli anni le pratiche da sottoporre all’esame dell’Ufficio tecnico comunale avrebbero seguito la via ordinaria, senza avviare l’iter per ottenere l’autorizzazione paesaggistica. Così al termine dell’indagine i militari hanno appurato che non solo la piscina non rispondeva alla prevista autorizzazione paesaggistica, ma nemmeno il fabbricato principale e di conseguenza quelli adiacenti e l’intero “quartiere” di recente realizzazione ne erano muniti.

L’irregolarità

Nessuna delle costruzioni comprese nella lottizzazione era stata sottoposta al nulla osta vincolante e obbligatorio della Soprintendenza per l’archeologia, belle arti e paesaggio. E nonostante la lottizzazione fosse stata approvata dal Comune di Castelraimondo, oggi 29 persone, tra cui due istruttori del Comune, liberi professionisti, costruttori e proprietari, dovranno rispondere, a diverso titolo, di aver realizzato una numerosa serie di fabbricati senza la prescritta autorizzazione paesaggistica.

Sul registro degli indagati sono quindi finiti due istruttori del Comune, legali rappresentanti delle società lottizzanti e delle imprese che hanno eseguito le opere, proprietari, progettisti, direttori dei lavori, ma anche i titolari delle imprese che hanno realizzato gli impianti elettrici e i lavori di termoidraulica. La maggior parte sono residenti a Castelraimondo, alcuni in altri comuni del Maceratese e uno in provincia di Ancona. A difenderli, tra gli altri, sono gli avvocati Sandro Pugliese, Luca Pascucci, Sabrina Carnevali e Martina Mogetta.




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