“Il Perugino di San Pietro”, prorogata la mostra che ha ricomposto il capolavoro
È stata prorogata fino al 30 gennaio la mostra “Il Perugino di San Pietro” – ospitata nella Galleria Tesori d’Arte del Complesso monumentale in Borgo XX Giugno, a Perugia – che per la prima volta ha riportato in città e riunificato tutti e undici gli scomparti della predella dell’Ascensione di Cristo dipinta per la basilica.
La mostra Il Perugino di San Pietro per la prima volta riporta a Perugia e riunifica tutti e undici gli scomparti della predella dell’Ascensione di Cristo dipinta per la basilica: tra questi, l’Adorazione dei Magi, la Resurrezione e il Battesimo vengono dal Museo di Rouen, e sono tra i dipinti più spettacolari dell’intera carriera di Perugino, con colori e una resa delle forme e del paesaggio, sorprendenti per luminosità e modernità.
La scoperta E tra le scoperte avvenute durante la mostra, quella che ha cambiato l’iconografia di due dei tre santi patroni di Perugia. Ovvero San Costanzo e Sant’Ercolano. Una faccenda che ha ribaltato una consuetudine secolare che riconosceva San Costanzo nel vescovo che, assorto, legge il libro aperto, e Sant’Ercolano in quello che guarda verso l’esterno.
L’esposizione è promossa dalla Fondazione per l’Istruzione Agraria e dall’Università degli Studi di Perugia, con il contributo del Comitato promotore delle celebrazioni per il quinto centenario dalla morte del Perugino, main sponsor Brunello Cucinelli spa, il sostegno del GAL Media Valle del Tevere, la partecipazione del Musée des Beaux-Arts di Rouen e i Musei Vaticani, il patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Perugia, dell’Ambasciata di Francia e del Consolato Onorario di Francia a Perugia, la collaborazione di Isola San Lorenzo, Comune di Città della Pieve e Fondazione Ranieri di Sorbello, la Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Centro di Studi Storici Benedettini.
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