Umbria

Il Perugia piange Renzo Luchini, per oltre mezzo secolo colonna del Grifo


di Carlo Forciniti

Il Grifo perde un pezzo della propria storia. Perde Renzo Luchini, scomparso all’età di 80 anni compiuti il 25 ottobre scorso.

Memoria storica Molto più di un massaggiatore, era un simbolo, la memoria storica della società. Negli anni, anzi nei decenni ha visto in carica 18 presidenti – da Spagnoli a D’Attoma, da Ghini a Luciano Gaucci e al figlio Alessandro, e poi tra gli altri, Damaschi, Santopadre e Faroni –. Tanti, tantissimi dirigenti, giocatori e decine di allenatori tra cui in ordine sparso, Mazzetti, Castagner, Galeone, Cosmi, Mazzone, Frosio, Novellino, Ulivieri, Boskov, Agroppi, Camplone, fino ai tecnici più recenti. Lui, Renzo, c’è sostanzialmente sempre stato ad eccezione di un periodo nell’era Covarelli prima del rientro “a casa” sotto la presidenza targata Damaschi.

La dedica Dopo il successo ottenuto contro la Vis Pesaro, il tecnico Tedesco e Riccardo Gaucci che con Luchini avevano un rapporto di profonda amicizia dati gli splendidi trascorsi nell’era Gaucci, gli avevano dedicato (così come al presidente Faroni) la vittoria in rimonta.

Una vita in biancorosso Nato a Brufa, la sua vita in biancorosso è iniziata 59 anni fa. Nel 1966 quando sulla panchina sedeva Zeffiro Furiassi. Un legame tra un dipendente ed una società così longevo che nel calcio è una vera e propria rarità. Più di una volta, Luchini ha ricordato come fosse stato Lino Spagnoli ad instradarlo nella carriera da massaggiatore pagandogli il corso che si teneva a Roma. Un gesto che non ha mai dimenticato. Amava definirsi un batterista mancato che ha i grifetti rossi al posto dei globuli rossi, Renzo, che non riusciva mai a celare la propria commozione quando era chiamato a ricordare Renato Curi che provò inutilmente a rianimare insieme al medico sociale di allora, il professor Tomassini, in quella maledetta partita contro la Juventus datata 30 ottobre 1977. L’amore viscerale per il Perugia lo ha dimostrato con professionalità, fedeltà, dedizione e rispetto.

I successi Dodici i campionati vinti dal Grifo durante la sua militanza in biancorosso in cui non sono inevitabilmente mancati momenti bui e retrocessioni dolorose. In bacheca anche il trionfo nella coppa Intertoto nel 2003 e la Supercoppa di Lega nel 2014. C’era già, ovviamente, nel Perugia dei Miracoli. Tanti, tantissimi gli aneddoti da lui stesso raccontati negli anni. Tra gli altri, quello relativo ad una foto scattata dopo il successo in Intertoto. La ritoccò lui stesso dato che inizialmente non compariva visto che stava preparando lo champagne. E poi i tornei di briscola voluti da Luciano Gaucci ed organizzati da Luchini a fare da contraltare ai ritiri punitivi. Mazzetti, altro cuore biancorosso, fu suo testimone di nozze. Nel corso del tempo, Renzo Luchini è stato molto più di un massaggiatore. Si prendeva cura con meticolosità dei muscoli dei calciatori ma andava oltre, riuscendo a costruire rapporti umani capaci di resistere al tempo che passa. Come raccontato dal diretto interessato, sapeva vedere ed ascoltare tutti trovando il modo di non vedere e ascoltare niente. Insomma, sapeva stare al mondo. Così come all’interno del Perugia. Il “suo” Perugia. Che oggi ne piange la scomparsa.

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.



Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »