Toscana

Il Pd regionale ha scelto: Marras c’è. Termine: «Azzerata la segreteria, accordi non rispettati»




GROSSETO – La lunga notte del Pd alla fine non è stata così lunga. La direzione regionale di ieri sera è finita prima di mezzanotte aprendo di fatto la corsa per la campagna elettorale del partito democratico. Sul tavolo della discussione la concessione di deroghe per la candidatura al terzo mandato e da lì a cascata poi tutta una serie di scelte che andrà a definire e completare le liste del Pd nei 13 collegi previsti dalla legge elettorale. Fissata ormai da tempo la candidatura a presidente della giunta regionale di Eugenio Giani il Pd doveva definire tutte le candidature nei territori della Toscana.

Per quanto riguarda la provincia di Grosseto Leonardo Marras, assessore uscente all’Economia, ha ottenuto il via libera e sarà candidato, così come altri tre “big” uscenti: Antonio Mazzeo (presidente del consiglio regionale uscente), Alessandra Nardini (assessore uscente), Simone Bezzini (assessore uscente).

Per quanto riguardo il listino bloccato, sono i primi candidati che scattano, quindi sicuri del posto in consiglio regionale i nomi scelti sono: Iacopo Melio, Simona Querci e Gianni Lorenzetti.

Gli altri candidati del collegio grossetano insieme a Marras sono: Lidia Bai, Alessio Scheggi e Lucia Tosini.

Sulle scelte regionali arrivano anche le prime reazioni dal territorio e sono piuttosto dure, come le parole del segretario provinciale Giacomo Termine.

«La segreteria regionale – scrive Termine – ha presentato, e la direzione li ha chiaramente votati, i candidati del PD alle prossime elezioni regionali per la provincia di Grosseto: Leonardo Marras, Lidia Bai, Lucia Tosini e Alessio Scheggi. Con anche la presenza di un listino bloccato di 3 persone. A loro va il mio ringraziamento ed un augurio di buon lavoro con tutto il partito, saremo impegnati per raggiungere insieme il miglior risultato possibile».

«È evidente a tutti però che questa composizione non rispetta in alcun modo il criterio del 50 e 50 tra le aree, principio che il 95% della Direzione provinciale del 30 agosto aveva confermato come fondamento della gestione unitaria del partito. Abbiamo lavorato in questi anni garantendo pari dignità e rappresentanza a tutte le sensibilità: la scelta del regionale, sostenuta dai suoi rappresentanti, è in palese contrasto con questa impostazione e nega il percorso condiviso che avevo messo nero su bianco con una nota scritta, vista la impossibilità di interlocuzione con il regionale».

«Non è soltanto una divergenza sulla rosa dei nomi: qui viene meno un metodo, un equilibrio, un patto politico che teneva insieme il nostro partito. La decisione regionale rompe quell’unità che ci ha consentito di governare la Federazione e mi mette davanti a un atto che considero estremamente negativo».

«Per queste ragioni, ritengo non vi siano più le condizioni per mantenere in piedi la gestione unitaria. Conseguentemente, annuncio già adesso l’azzeramento della segreteria provinciale».

«Al di là di questo domani saremo tutti impegnati nella campagna elettorale per sostenere il Partito Democratico, come sempre con lealtà e senso di responsabilità, ma anche con schiettezza delle posizioni».

«Un ringraziamento sincero a tutti per l’impegno e la disponibilità dimostrata in queste giornate convulse, e in particolare a Marco Simiani per l’instancabile lavoro profuso in questa fase».




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