Il passo indietro di Musk: “Ho esagerato”

Elon Musk si scusa pubblicamente con Donald Trump. Dopo giorni di altissima tensione, con botta e risposta al vetriolo, l’imprenditore sudafricano ha fatto un passo indietro: “Mi rammarico per alcuni miei post sul presidente Donald Trump della scorsa settimana. Sono andati troppo oltre” le sue parole in un post pubblicato su X.
Dopo aver dato l’addio al DOGE (Department of Government Efficiency) a fine maggio, Musk ha ingaggiato uno scontro frontale con il presidente americano. Prima ha definito la proposta di legge “One Big, Beautiful Bill Act” – che elimina gli incentivi per le auto elettriche – “un disgustoso abominio” che porterà “l’America alla bancarotta”. Mister Tesla ha poi attaccato Trump definendolo un ingrato, perché, a suo avviso, senza di lui avrebbe perso le elezioni presidenziali. Tra accuse e insulti, Musk ha lanciato un sondaggio sull’ipotesi di lanciare un terzo partito politico, fino al post più controverso. “È ora di sganciare la bomba più grande”, il nome di Trump “è nei file di Epstein. Questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici”: questo il j’accuse – poi cancellato – dell’imprenditore. Dal canto suo, Trump, dopo averlo definito “un pazzo” e “un poveretto”, ha augurato all’ex braccio destro “il meglio per il futuro”.
Nelle scorse ore, inoltre, Musk ha minacciato di ritirare la sua navicella spaziale Dragon, usata dalla Nasa per trasportare gli astronauti sulla stazione spaziale internazionale.
Il dietrofront è stato immediato, probabilmente anche per motivazioni economiche: le azioni Tesla hanno perso il 14 per cento e il contratto che lo lega alla Nasa vale quasi 5 miliardi di dollari. Ora è arrivato il mea culpa, un primo segnale del possibile riavvicinamento? Seguiranno aggiornamenti.
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