Il “papà” di Friuli Doc nel Famedio dei Benemeriti
Udine si appresta a rendere un tributo solenne a una delle figure più emblematiche della sua storia recente: l’ex sindaco Claudio Mussato sarà onorato con l’iscrizione nel Famedio dei benemeriti, all’interno del cimitero monumentale di San Vito. La cerimonia ufficiale, prevista per giovedì 27 marzo alle ore 11, vedrà la partecipazione delle principali autorità cittadine, delle istituzioni politiche e civili locali, nonché di tutti coloro che desiderano commemorare il significativo contributo di Mussato alla crescita e allo sviluppo della città.
Un sindaco visionario
Claudio Mussato, esponente della Democrazia Cristiana e figura centrale della politica udinese negli anni Novanta, ha guidato il capoluogo friulano dal 1993 al 1995 con lungimiranza. Nato a Udine, Mussato ha dedicato la sua vita al servizio della comunità, lasciando un segno indelebile nel tessuto urbano, culturale e sociale della città. Tra le sue intuizioni più significative spicca la creazione di Friuli Doc, manifestazione enogastronomica e culturale che, prossima alla sua 31esima edizione, continua ad attrarre visitatori e a promuovere l’eccellenza del territorio in ambito nazionale e internazionale. Non meno importante è stato il suo impegno per la valorizzazione artistica di Udine con l’idea di rendere Casa Cavazzini sede del Museo di Arte Moderna e Contemporanea. A lui si deve infatti l’avvio dell’iter burocratico e finanziario per la riqualificazione dell’attuale polo museale, il cui ruolo ha rafforzato la città nella mappa dell’arte contemporanea italiana. Il restauro venne affidato all’architetta Gae Aulenti. Un’altra eredità fondamentale della sua amministrazione è l’idea della pedonalizzazione del centro storico, una scelta pionieristica che, nell’epoca della prima espansione dei centri commerciali, ha reso Udine più vivibile e accogliente.
Un leader in tempi di transizione
Nato a Udine nel 1944, Claudio Mussato intraprese la carriera di avvocato dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita all’Università di Trieste nel 1969. Esponente di spicco della Democrazia Cristiana, fece il suo ingresso in politica nel 1993, subentrando a Orfeo Busatto nel consiglio comunale della sua città natale. Nello stesso anno, a seguito delle dimissioni di Pietro Zanfagnini (PSI), assunse la carica di sindaco, guidando una coalizione pentapartitica. La sua amministrazione, tuttavia, fu segnata dalle inchieste di Mani Pulite, che portarono alla caduta della giunta nel 1994, pur non coinvolgendo alcun membro dell’amministrazione udinese. Mussato dimostrò grande capacità politica nel formare una nuova maggioranza, allargata a Sinistra Indipendente e ai Verdi, rimanendo in carica fino al 1995. Claudio Mussato si spense nel 2012 all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, a seguito di un malore.
Un ricordo vivo nella città
Claudio Mussato è ricordato non solo per la sua azione amministrativa, ma anche per il suo tratto umano e il forte legame con la città e i suoi cittadini. La sua passione per Udine ha sempre guidato le sue scelte, con l’obiettivo di renderla più moderna, accogliente e competitiva. Il suo ricordo rimane vivo nel cuore dei cittadini e nella memoria della città che ha contribuito a trasformare con passione e dedizione.
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