Lazio

il nuovo “trend” dello spaccio nella Capitale

Si mimetizzano dentro piccole utilitarie a noleggio, apparentemente innocue, spesso con documenti falsificati o con la complicità di qualcuno che conosce bene come muoversi. Portano con sé soltanto una manciata di dosi, per ridurre il rischio di essere arrestati.

Sono i corrieri 2.0 della droga, protagonisti di un fenomeno in rapida espansione: il delivery della sostanza stupefacente, che sostituisce gradualmente le tradizionali piazze di spaccio.

Le vecchie piazze non sono totalmente sparite, ma hanno subito una profonda trasformazione. Secondo le ultime indagini, i traffici si reggono su case popolari occupate, usate come depositi temporanei, affidate a giovani custodi che sorvegliano i carichi in cambio di piccole somme, e su corrieri incaricati di consegnare droga a domicilio in tutta la città, con metodi sempre più sofisticati e difficili da intercettare.

Negli ultimi mesi Carabinieri, Questura e Guardia di Finanza hanno eseguito diverse operazioni che hanno portato all’arresto di spacciatori attivi nel delivery, da Ostia – dove si è recentemente riunita la Commissione parlamentare antimafia insieme a prefetto, sindaco e procuratore aggiunto – fino a San Basilio, Tor Bella Monaca, Quarticciolo, e Termini.

La presidente della Commissione, Chiara Colosimo, ha parlato di un fenomeno di spaccio ormai fuori controllo.

L’ultima grande operazione ha portato al sequestro di 270 chili di cocaina, destinati non solo al mercato romano, ma anche oltre il Raccordo Anulare.

Secondo gli investigatori, il modello tradizionale con vedette, pali e turni di controllo tipico di Scampia è stato gradualmente sostituito da un sistema più distribuito e riservato.

Le case popolari diventano punti di stoccaggio temporanei, mentre i clienti vengono fidelizzati tramite app di messaggistica criptate come Telegram, Signal,ect, rendendo la comunicazione praticamente anonima.

Questo nuovo sistema permette di individuare subito eventuali traditori all’interno delle organizzazioni che gestiscono le piazze di spaccio, ma complica parecchio le indagini delle forze dell’ordine.

Il traffico di droga nella Capitale si è trasformato in un vero e proprio business imprenditoriale, riservato a organizzazioni in grado di gestire logistica, fornitori e rapporti con i broker.

Roma è così diventata un hub importante per la droga in Italia, con un mercato enorme di consumatori: le vecchie piazze, pur ancora attive, oggi rivestono un ruolo secondario rispetto a questo nuovo modello di consegna.

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