Lazio

il nuovo progetto di Vicariato di Roma e Fondazione Roma

Un nuovo manto in erba sintetica per il campo di calcio a cinque, l’area gioco accessibile a tutti, il teatro rinnovato. Diversi gli interventi che coinvolgeranno otto parrocchie della diocesi di Roma grazie al progetto “Inclusione sociale di giovani e famiglie”, presentato questa mattina nella Sala Cardinale Ugo Poletti del Palazzo Apostolico Lateranense, che vede la collaborazione di Fondazione Roma e del Vicariato di Roma. Alla conferenza stampa di presentazione, moderata dalla giornalista Giulia Rocchi, sono intervenuti: il cardinale vicario della diocesi di Roma Baldassare Reina; il vicegerente della diocesi di Roma monsignor Renato Tarantelli Baccari, il presidente di Fondazione Roma Franco Parasassi; il responsabile della Sezione Sport e Tempo Libero del Vicariato di Roma Claudio Tanturri.

L’iniziativa, che prevede un investimento di quasi 600 mila euro, è finalizzata alla realizzazione di interventi in alcune parrocchie localizzate nei territori periferici della città di Roma, che hanno come obiettivo attività e azioni concrete volte a favorire la coesione e l’inclusione sociale di giovani e famiglie. I lavori saranno avviati a gennaio 2025.

Progetti in linea con la missione di Fondazione Roma che, come moderna fondazione operativa, agisce secondo principi di solidarietà e sussidiarietà, impegnandosi nel declinare il concetto di “utilità sociale”, che rappresenta la formula riassuntiva che ispira l’intera attività filantropica. Di fronte alla crescita progressiva di disuguaglianze e povertà, il Vicariato di Roma e la Fondazione Roma intendono promuovere azioni concrete per il riequilibrio territoriale, il contrasto alla dispersione scolastica e la lotta alla microcriminalità.

Le parrocchie coinvolte sono: Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, a Giardinetti; Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, a Labaro; Sant’Andrea Corsini, a Gregna Sant’Andrea; San Bartolomeo Apostolo, a Tomba di Nerone; Sant’Ugo, alla Serpentara; Santi Mario e Famiglia Martiri, alla Romanina; Santi Simone e Giuda Taddeo, a Torre Angela; Santissimo Redentore, a Val Melaina.

«Ringrazio la Fondazione Roma, a nome di tutta la diocesi, perché ci ha permesso di realizzare questi importanti lavori di ristrutturazione degli spazi di otto parrocchie di periferie. Il mio grazie è il grazie di tutti quei bambini che potranno giocare sui campi da calcetto che ci apprestiamo a riqualificare; il grazie delle famiglie che avranno un luogo dove i propri figli potranno crescere felici; il grazie di chi è chiamato a prendersi cura di un parente con disabilità e da oggi sa di avere uno spazio in più su cui poter contare. – dichiara il cardinale Baldassare Reina, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma – Ci apprestiamo a celebrare il Giubileo della speranza e il mio augurio è che questi interventi possano portare speranza anche in quelle periferie che talvolta sembrano averla persa. Soltanto lavorando sull’inclusione sociale dei giovani, innanzitutto, si possono prevenire fenomeni come l’abbandono scolastico o la microcriminalità e combattere quelle disuguaglianze che feriscono la nostra amata città».

«L’obiettivo primario di Fondazione Roma è quello di dare risposte concrete laddove esiste un bisogno particolarmente sentito e suscettibile di creare le condizioni per un miglioramento effettivo delle condizioni di vita e, nel caso di specie, per offrire opportunità di una formazione adeguata dei giovani attraverso la pratica sportiva, la socialità, l’inclusione, in un ambito che sappia proporre anche saldi riferimenti etici e spirituali» dichiara Franco Parasassi, presidente di Fondazione Roma, che conclude: «Grazie alla collaborazione con il Vicariato di Roma abbiamo l’opportunità di potere restituire o creare spazi dedicati alle attività culturali, sportive e di condivisione per contrastare fenomeni come l’abbandono scolastico, il bullismo e il degrado sociale. Questo per noi è fonte di grande soddisfazione oltre che in linea con l’obiettivo finale della nostra Fondazione: promuovere il bene della comunità».


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