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Il nuovo presidente della Federtennis Sammarinese, Elia Santi, traccia gli obiettivi • newsrimini.it

Una lunga carriera nel mondo del tennis, prima da atleta e poi da dirigente, per il nuovo Presidente della Federazione Sammarinese Tennis, Elia Santi. Nel 2005 ha fatto il suo ingresso nel consiglio federale e dal 2009 ad oggi ha rivestito la carica di Segretario Generale, fatta salva una breve pausa in cui si è dedicato esclusivamente alla famiglia a seguito della nascita dei suoi due figli.

“La proposta della mia candidatura è arrivata a seguito di un lungo percorso, prima da atleta, poi da giovane dirigente – racconta -. Ho dedicato numerose energie e molto tempo sin dall’inizio della mia avventura a fianco del presidente Christian Forcellini che ringrazio per quanto ha saputo trasmettermi soprattutto nel corso dell’ultimo mandato. Mi sono occupato da vicino di tutte le questioni inerenti alla Federazione, a 360 gradi. Ho acquisito operatività su molti fronti, in particolare per quel che riguarda la parte sportiva: i rapporti con il settore tecnico, gli atleti e la Scuola Federale. Oltre a questo, ho avuto modo di occuparmi anche delle opportunità e delle problematiche derivanti dalla gestione dell’impianto sportivo di Montecchio, struttura che la Federazione, ormai da diversi anni, porta avanti con estrema dedizione e trasparenza. Oggi, poter rappresentare in prima persona la FST, in un contesto che ho vissuto sin da bambino, è un grande onore ed una immensa emozione”.

Quali sono gli obiettivi e le sfide da affrontare come Federazione?
“Il Consiglio Federale eletto lo scorso dicembre rappresenta un ottimo compromesso tra continuità e innovazione. Ho massima fiducia in tutti i membri del Consiglio ai quali chiederò un ulteriore sforzo in termini di operatività. Gli obiettivi sono tanti e su differenti fronti. Uno dei primari è confermare gli ottimi risultati e riscontri che abbiamo ottenuto nell’organizzazione degli eventi internazionali quali l’ATP Challenger e il torneo ITF giovanile. La precedente dirigenza ha raggiunto i massimi livelli, confermati dall’ottenimento del premio come miglior ATP Challenger d’Europa e Africa. Sempre a livello di manifestazioni, puntiamo a tornare ad ospitare al più presto la “Coppa Davis” nonché, per la prima volta, una edizione della “Billie Jean King Cup”, le due competizioni a squadre più importanti. Nell’organizzazione di eventi internazionali, così come nella gestione dell’impianto sportivo, fondamentale è la continuità nel ruolo direttivo di Mahena Abbati, egregiamente coadiuvata da tutti i dipendenti in forza alla FST (segreteria e custodi) nonché dai collaboratori e consulenti continuativi ed occasionali quali tecnici, professionisti e volontari amici del tennis”.

E per quanto riguarda la Scuola Federale?
“Il tennis sta vivendo una fase di forte crescita, sull’onda di quello che viene chiamato ‘effetto Sinner’ e che, più in generale, riguarda la forte esplosione di tutto il settore italiano, maschile e femminile. Anche per noi è fondamentale non perdere questo traino, cercando di ampliare ulteriormente gli attuali numeri, dedicando sempre più spazio e risorse all’attività agonistica e riservando una cura particolare agli atleti giovani, con la prospettiva di poterli schierare nelle manifestazioni a squadre. Abbiamo un settore femminile che ha raggiunto un buon livello anche in campo internazionale, mentre quello maschile sta attraversando una fase di ricambio generazionale”.

Scuola Federale, manifestazioni… Che altro?
“Abbiamo altri settori sportivi particolarmente attivi tra cui beach tennis, padel e tamburello, che svolgono un ruolo fondamentale a livello di aggregazione, oltre a raggiungere risultati internazionali di rilievo. Continueremo ad attenzionarli in vista delle importanti vetrine quali Campionati Europei e Mondiali, Giochi del Mediterraneo e Mediterranean Beach Games. Un altro obiettivo ambizioso è quello di chiudere il cerchio a livello di impiantistica, facendo in modo che sia l’attività della Scuola Federale che quella amatoriale possano convivere senza particolari limitazioni. Questo significa avere altri spazi a disposizione e riadattare quelli che già abbiamo in dotazione. Tra le ipotesi anche quella di una copertura permanente sui campi in sintetico. Non ultimo, puntiamo a mantenere l’ottimo rapporto di collaborazione con gli affiliati di tutti i settori sportivi, nonché a coltivare i rapporti già in essere con gli organismi internazionali”. 




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