il nostro comune deve (re)agire
Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ArezzoNotizie
L’episodio riportato dalla stampa e avvenuto nei giorni scorsi a Camucia – dove un uomo, già noto per maltrattamenti e sottoposto a libertà vigilata, ha aggredito la moglie e due carabinieri – ci ricorda quanto la violenza di genere sia una realtà concreta, quotidiana e ancora troppo spesso sottovalutata, anche nel nostro territorio. È inoltre inaccettabile che un uomo denunciato per violenze vivesse ancora nella stessa casa della vittima: misure di questo tipo non tutelano, ma espongono le donne a ulteriori rischi. Questa violenza poteva essere evitata. Di fronte a simili episodi, non bastano più le dichiarazioni di condanna. Si tratta della seconda violenza di genere nel comune di Cortona dall’inizio dell’anno e questo è il chiaro segno che anche la nostra piccola realtà non è un’isola felice. Serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le istituzioni, a partire da quelle locali e quindi a partire dalla nostra amministrazione cortonese. Contrastare la violenza di genere significa investire in prevenzione, educazione, ascolto. Le scuole, i centri culturali, gli spazi pubblici devono diventare luoghi in cui si costruisce una cultura del rispetto, della non violenza e dell’uguaglianza. Per questo crediamo sia urgente che la nostra amministrazione si mobiliti in questo senso. Riteniamo fondamentale, per esempio, che il Comune di Cortona rientri nella rete RE.A.DY, una realtà che collega amministrazioni pubbliche impegnate nel contrasto alle discriminazioni e nella promozione dell’inclusione. Aderire a RE.A.DY non è un atto simbolico, ma un impegno concreto: significa accedere a risorse, formazione e buone pratiche per proteggere chi è più esposto e costruire comunità più giuste e consapevoli. Restarne fuori, oggi, è una grave mancanza di responsabilità. La violenza di genere ci riguarda tutti e tutte. Agire adesso è un dovere. Margot Cassatella e Francesco Saverio Zucchini GD Cortona
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