Scienza e tecnologia

Il nome di Prey sta ancora tormentando Pete Hines, illustre ex di Bethesda


Nonostante critica e pubblico abbiano impiegato più tempo del dovuto ad apprezzarne le qualità, oggi Prey di Arkane Austin è meritatamente riconosciuto come uno dei migliori immersive sim di sempre. A contribuire alla diffidenza iniziale c’ha pensato anche il suo nome, proveniente da un’opera differente e appiccicatogli con forza dalla dirigenza.

In occasione dell’annuncio avvenuto all’E3 del 2016, Prey di Arkane Austin è stato presentato come un reboot dell’omonima IP inaugurata da Human Head Studios nel 2006 e poi naufragata malamente durante lo sviluppo del sequel cancellato nel 2014. In realtà, Raphael Colantonio e gli altri ragazzi di Arkane Austin non hanno utilizzato neppure un’idea o un asset del precedente lavoro, a parte il concept del giocatore contro gli alieni, pertanto non sono mai stati contenti dell’imposizione sul nome arrivata dai vertici di Bethesda, che evidentemente volevano solo sfruttare un nome già noto per favorirne le vendite.

Oggi apprendiamo che anche all’interno della stessa Bethesda ci furono delle rimostranze. Nello specifico, Pete Hines, che ha guidato per anni il marketing della compagnia di Rockville prima di lasciarla nel 2023, continua a pensare con rammarico all’accaduto. Quando è stato tirato in ballo l’argomento durante un’intervista con DBLTAP, ha dichiarato: “Non fatemi neppure cominciare a parlare di questo. Ho sicuramente fatto arrabbiare qualcuno all’interno a causa di ciò, perché ho combattuto duramente per non usare quel nome. […] Ritenevamo che quel nome lo avrebbe appesantito, poiché avremmo dovuto trascorrere più tempo a spiegare perché si chiamava Prey piuttosto che parlare del gioco in sé”.

Nonostante Hines avesse dalla sua parte anche molti membri suo team del marketing, tra cui i PR e i responsabili della community, alla fine ha perso la battaglia. La sconfitta ancora gli brucia: “Nessuno al mondo avrebbe potuto impegnarsi di più nel cercare di far cambiare loro idea. Il mio punto era: guardate quanto tempo stiamo impiegando per spiegare perché si chiama così e quanto potremmo impiegarne per parlare del gioco. È tutta energia sprecata. È hype sprecato. Avremmo potuto trasformarlo in qualcosa di positivo”.

Da allora è passata un nel po’ di acqua sotto i ponti e i più giovani, probabilmente, neppure sanno dell’esistenza di un Prey uscito nel 2006, visto che non è mai stato rimasterizzato, è stato rimosso dal listino di Steam molti anni fa e sulle moderne PlayStation non può neppure essere recuperato in digitale. I più curiosi possono però reperirlo digitalmente su Xbox Store in versione 360 al prezzo di 19.99 euro, giocabile anche su One e Series X|S grazie alla retrocompatibilità. Per quanto riguarda il Prey di Arkane, come detto già in apertura, ha superato con successo la prova del tempo e le dispute sul nome sono ampiamente state sostituite dagli elogi che i giocatori moderni continuano a tributargli. Peccato che ancora non si parli di un seguito


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